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Cronaca

Quando lo sport e lo studio vanno a braccetto: la fiorettista Martina Batini si laurea in Ingegneria

La campionessa pisana di scherma ha discusso una tesi sullo sviluppo di un modello ingegneristico per l'avvio di un'impresa, laureandosi con la votazione di 106/110 in Ingegneria Gestionale. Tognetti: "Un esempio per tutti gli studenti"

Tra una gara e una medaglia, Martina Batini ha trovato anche il tempo per laurearsi, confermando dunque che sport e studio vanno benissimo d'accordo. Con una tesi sullo sviluppo di un modello ingegneristico per la progettazione e la creazione di un’impresa, oggi la campionessa pisana di scherma ha conseguito il titolo di dottoressa magistrale in Ingegneria gestionale. La venticinquenne ha così concluso un anno che per lei sarà difficile dimenticare e che l’aveva già vista protagonista ai campionati mondiali di fioretto di Kazan, prima con la medaglia d’argento nella gara individuale e poi con l’oro in quella a squadre.

Martina ha tenuto la discussione nell’Aula Magna di Ingegneria, insieme alla collega Sara Paolucci, davanti a una commissione formata dal presidente del Consiglio di corso di laurea, Franco Failli, e dai professori Emanuele Crisostomi, Michele Lanzetta, Antonella Martini e Gionata Carmignani, che ha seguito il lavoro delle due studentesse come relatore. Alla dissertazione è intervenuto anche il prorettore per gli Studenti, Rosalba Tognetti, che ha portato i saluti e le congratulazioni del rettore Massimo Augello e dell’Ateneo. Per la prova finale, Martina ha ottenuto un punteggio di 29/30, laureandosi con la votazione complessiva di 106/110.

Il lavoro sviluppato e discusso da Martina Batini e Sara Paolucci si è dunque concentrato sullo studio teorico di un modello ingegneristico in grado di guidare l'avvio di una nuova impresa e sull'applicazione pratica di tale modello a un caso concreto.

Secondo il presidente della Commissione, Franco Failli, l’esperienza di Martina Batini evidenzia appunto come sia possibile coniugare sport e studio, anche ai massimi livelli, quando serietà e applicazione si uniscono a un forte spirito di sacrificio e alla fiducia nelle proprie capacità; tutte doti che Martina è riuscita a coltivare già all’interno dell’ambiente familiare e poi nel contesto di studio. Nel suo saluto prima della proclamazione, il prorettore Rosalba Tognetti ha citato Martina come esempio per tutti gli studenti dell'Ateneo pisano, a dimostrazione che con l'impegno e la determinazione si possono raggiungere traguardi importanti, pur in un contesto generale del Paese che certamente non facilita i giovani.

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