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Cronaca

Lavoratori Ericsson trasferiti a Genova: incontro in Comune

L'assessore Forte ha parlato con i dipendenti dell'azienda che hanno effettuato un presidio sotto Palazzo Gambacorti contro la decisione resa nota lunedì

Martedì 13 dicembre l’assessore al Lavoro Giuseppe Forte ha ricevuto tutti i lavoratori della Ericsson di Pisa, riuniti in presidio sotto il Comune per manifestare contro la comunicazione arrivata lunedì in cui si annuncia, con un atto unilaterale, il trasferimento definitivo a Genova dei 26 lavoratori, che non fanno parte della ricerca.

L’assessore Forte ha accolto la richieste dei lavoratori affinchè le istituzioni (Comune e Regione in primis) si facciano promotrici di un nuovo confronto con i vertici dell’azienda per chiarire le ragioni di questa decisione improvvisa arrivata nelle ultime ore.
L’assessore ritiene inaccettabile l’atto unilaterale soprattutto alla luce del dialogo avviato con l’azienda sia da parte del Comune che da parte della Regione. Ha quindi garantito ai lavoratori che si impegnerà a chiedere un ripensamento in merito al trasferimento, e punterà soprattutto a chiedere di mantenere l’operatività della sede di Ericsson a Pisa, prendendo in considerazione ipotesi di lavoro da remoto su più sedi, che tutti gli strumenti attuali consentono.

ANTONIO MAZZEO. CONSIGLIERE REGIONALE PD. “Lo stabilimento pisano della Ericsson continua a subire duri colpi: non possiamo permettere che questo polo d’eccellenza nella ricerca per le nuove tecnologie venga, irragionevolmente, pezzo dopo pezzo smantellato. Serve uno sforzo ancora maggiore anche da parte della Regione Toscana a partire dalla richiesta agli uffici regionali di verificare i vincoli che pone la partecipazione al bando regionale al quale Ericsson ha partecipato per il finanziamento di un progetto di ricerca e sviluppo (denominato FI PI LI-3) da 3,5 milioni di euro e destinato proprio allo stabilimento pisano. Credo sia più che mai urgente valutare se i vincoli previsti da questo bando siano congrui con le scelte, a mio avviso incomprensibili, che l’azienda sta portando avanti. E proprio a fronte di quanto sta succedendo in questa vertenza credo che per il futuro dovremmo avere la forza di porre condizioni precise, soprattutto sul mantenimento dei livelli occupazionali, per le aziende che partecipano ai bandi regionali al fine di ottenere finanziamenti. Accanto a tutto questo, ovviamente, chiediamo che prosegue l’interlocuzione con l’azienda per trovare soluzioni alternative che mantengano gli attuali livelli occupazionali sul territorio di Pisa”.  È quanto ha dichiarato Antonio Mazzeo, consigliere regionale Pd, intervenendo in Aula a seguito della risposta della Giunta all’interrogazione 'In merito alla salvaguardia dei livelli occupazionali delle sede di Pisa dell’azienda Ericsson', sottoscritta anche da Alessandra Nardini e Andrea Pieroni. 

Un’interrogazione con la quale i consiglieri chiedevano alla Giunta come intendeva nuovamente attivarsi nei confronti di Ericsson per comprendere le intenzioni sul futuro del polo produttivo di Pisa e, inoltre, come intendeva attivarsi presso il Governo per continuare a sostenere una presenza importante dell’azienda nel territorio italiano. Da parte della Giunta è stata assicurata la ferma determinazione ad operarsi con l'obiettivo di mantenere aperta la sede pisana, pertanto a breve sarà calendarizzato un altro incontro con la proprietà.

“La sede di San Cataldo contava 49 assunti, tra cui vi sono figure altamente specializzate, e una proficua collaborazione con il Sant’Anna, con il CnR e il CNT - continua Mazzeo - nonostante la qualità dell’attività svolta nel nostro sito, inserito in un contesto di ricerca difficilmente paragonabile, Ericsson sta portando avanti decisioni che rischiano di impoverirlo irrimediabilmente. Per questo chiedo alla Giunta di insistere in tutte le sedi opportune e con tutti gli strumenti a disposizione affinché si salvaguardino i livelli occupazionali. Può sembrare una corsa contro il tempo, visto che proprio lunedì l’azienda ha comunicato il trasferimento al sito ligure di 26 dipendenti; altri 12 sono rientrati nel piano di esuberi, così che nella nostra sede, se non vi sarà un’inversione di rotta, ne resteranno soltanto 11 in attività. Ieri i lavoratori del sito pisano si sono di nuovo riuniti in un presidio per chiedere all’azienda di fare marcia indietro, a loro rivolgo tutta la mia solidarietà e vicinanza. Come Regione dobbiamo impegnarci al massimo affinché si arrivi a una soluzione che non penalizzi e deteriori un lavoro e un’eccellenza cresciuta grazie al lavoro e alle professionalità che caratterizzano un intero territorio”. 

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