rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Le proteste dei pedagogisti alla Regione: "Vogliamo il rispetto della normativa nazionale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

L'APEI (Associazione Pedagogisti ed educatori Italiani), rappresentata dalla Pedagogista, Annalisa Bomba, referente regionale dell’associazione, è stata ricevuta nella giornata del 4 settembre scorso presso i locali della Regione Toscana, dagli assessorati all’Istruzione, Formazione e Lavoro e del Diritto alla salute, welfare e integrazione socio-sanitaria.

L’incontro era finalizzato alla consegna di un documento stilato da APEI avente ad oggetto il recepimento, oltre ad altre proposte, della normativa contenuta nella Legge 205/2017 entrata in vigore il 1° gennaio 2018 la quale istituisce l’obbligo di laurea triennale per avere il titolo di educatore socio-pedagogico (L-19) e di Laurea Magistrale per quello di Pedagogista. Un’attesa di anni, quella del riconoscimento delle proprie competenze professionali, messe in campo da decenni.

Le proposte contenute nel documento illustrato dall’APEI, sono state accolte con la massima disponibilità e professionalità da parte degli uffici. "Tra gli obiettivi raggiunti - spiega Annalisa Bomba - l’avvio del processo di adeguamento della normativa regionale riguardo allo 0-3 che è già avviato e ci vedrà inseriti nel tavolo tecnico. Diverso il successo invece per quanto è di più stretta attinenza alla Legge 205, ovvero i settori normati dall’assessorato della Saccardi. In questo caso non siamo riuscite a capire se c’è già in atto un adeguamento oppure se almeno ve ne fosse intenzione".

L’attuale normativa italiana, relativamente alla figura dell’educatore, genera confusione anche negli addetti ai lavori, "e coloro che ci rimetteranno - sostiene ancora la referente APEI - se non vi si pone ordine, saranno gli studenti, i laureati disoccupati e chi è già in servizio da anni. Questa figura non si trova solo negli asili nido (facenti riferimento al Dlgs 65/2017) ma soprattutto negli altri servizi socio-educativi e socio-assistenziali".

"Ad oggi - prosegue Bomba - per quanto attiene al concorso pubblico per l’assunzione di 4 educatori di asilo nido a tempo indeterminato dell’11 maggio scorso, le contestazioni che hanno visto le proteste di centinaia di colleghi, sono riuscite a far mettere al centro la necessità di organizzarci, facendoci conoscere una realtà amministrativo-politica nuova, ma non sono state in grado di cambiare le cose". 

"La possibilità di incontrarci su un obiettivo progettuale, ha fatto crescere la categoria che si è data nuovi traguardi. Come APEI ci siamo messi in contatto con l’assessora Cardia la quale gentilmente si è resa disponibile. È ovvio che a questo punto del concorso, tra poco ci saranno gli orali a cui hanno avuto accesso solo 52 persone, è improbabile ma non impossibile il suo annullamento. Le istanze delle ragazze che avevano firmato con tanto di commenti scritti su quanto visto, rimarranno 'senza gambe' ma almeno gli abbiamo dato voce. Un gruppo di colleghe determinate ha deciso di andare in procura. e noi come APEI continueremo a sostenere e tutelare gli interessi della nostra professione e vigileremo su quanto verrà fatto".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Le proteste dei pedagogisti alla Regione: "Vogliamo il rispetto della normativa nazionale"

PisaToday è in caricamento