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Cronaca

Pisa e la sua decadenza, un lettore: "Da elettore di sinistra mi dissocio da questa amministrazione"

Pubblichiamo la lettera di riflessione sull'attualità della nostra città che ci ha inviato Antonio: "Pisa vede tesori decadere, Pisa perde volontariato e associazionismo, Pisa perde l'immagine di città culturale aperta a tutti"

Continuiamo a pubblicare, come in una sorta di rubrica delle lettere, pensieri e riflessioni sull'attualità pisana che voi lettori, ogni giorno sempre più numerosi (e di questo vi ringraziamo!), ci inviate. Questa è la lettera di Antonio Mori che esprime il proprio punto di vista sul presente della nostra città.

"Mai a Pisa si era era vista un'amministrazione così conservatrice reazionaria, che, usate le tessere di partito per sedersi a palazzo, ha spazzato via la cultura sociale di questa piccola città. Chiuso Rebeldia, no ai centri sociali, no a qualsiasi associazione, via i bancarellai da Piazza dei Miracoli e tutto con un buon uso dei celerini al grido (parole del prefetto) "dura lex sed lex. Ma di quale legge stiamo parlando? Di una legge che non rispetta il lavoro, di una legge che vieta le associazioni, di una legge che fa costruire due ecomostri a Pisanova e li lascia piantati sul suolo pisano a dimostrazione che l'ambiente non è nulla se dietro ci sono precisi interessi! I nostri amministratori della sinistra hanno solo la tessera, per il resto spero siano solo degli incapaci e che tutto questo non faccia parte di un progetto più complesso! Amministratori di cosa? Pisa sta perdendo opportunità lavorative (Sodexo, Baxter) e per risposta chiude le uniche attività produttive che davano posti ai giovani ed agli extra comunitari (bancarelle). Pisa vede tesori decadere (Chiesa a Ripa d'Arno) e si inventano lavori di ristrutturazione di un muro su Piazza dei Miracoli per mettere a casa 300 lavoratori. Pisa perde il volontariato e l'associazionismo (chiusura di Rebeldia), Pisa perde l'immagine di città culturale aperta a tutti con esempi di integrazione unici in Italia (vd accoglienza campi rom e perfetta integrazione fra lavoratori bengalesi e italiani su Piazza dei Miracoli) Pisa, grazie all'omertà dei nostri amministratori, perde anche quella solidarietà che da sempre si è respirata sin dai tempi della vicenda della chiusura della Marzotto e sulla Piazza dei Miracoli, il primo giorno di assedio dei celerini, gli unici cittadini a fianco dei bancarellai erano proprio i lavoratori bengalesi che hanno chiuso i loro negozi e sono andati a manifestare il loro dissenso sulla piazza. Esempio questo che forse è meglio nascondere e del quale non si è data alcuna notizia. Ho letto, qualche tempo fa, un articolo da voi pubblicato, di uno studente di ingegneria che veniva da un altra città molto critico nei confronti del popolo pisano. Non nego di essere rimasto sdegnato e come molti anche propenso a rispondere irretito. Dopo, riflettendoci, credo che anche quella lettera denunci quello che denuncio io. Da sempre elettore di sinistra perchè da sempre credo nelle lotte della sinistra quali rispetto dell'ambiente, rispetto dei posti di lavoro, difesa della costituzione e soprattutto di un'ampia democrazia partecipata, mi dissocio da questa amministrazione reazionaria".

Antonio Mori

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