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Cronaca

Maltrattamenti all'asilo, le maestre: "Lavoro complesso, al centro il bambino"

Le insegnanti e le educatrici delle scuole dell'infanzia e dei nidi d'infanzia comunali intervengono con una lettera sulla vicenda che ha portato all'arresto di una collega violenta

"I fatti accaduti in un nostro Nido d’Infanzia non hanno sconvolto e addolorato solo i genitori e la cittadinanza, ma anche, in modo significativo, noi educatrici ed insegnanti. La notizia sembra per un attimo far sgretolare sotto i nostri occhi tutto il lavoro che facciamo con i bambini, con i genitori, con le famiglie, con le colleghe.

Si, perché il nostro è un lavoro complesso, che pone al centro il bambino con i suoi vissuti, con la sua storia e la sua famiglia, con la quale continuamente e costantemente ci confrontiamo e condividiamo pensieri, racconti. E’ un lavoro che è supportato da un collettivo/collegio di educatrici/insegnanti nel quale ciascuno mette a disposizione dell’altro le proprie conoscenze ed esperienze, criticandole, migliorandole e garantendo una ricerca continua, svolgendo quotidianamente un’attività finalizzata, sempre e comunque, allo sviluppo delle esperienze globali del bambino, nell’ottica di essere, assieme alle famiglie, comunità educante per il bambino, e per il bambino con gli altri bambini. Questo è il lavoro che ciascuna di noi fa e continuerà a fare mettendo a disposizione dei genitori momenti in cui condividere ed affrontare problematiche che ci riguardano come comunità educante, aperte a dare spazio a ciascun genitore che voglia vivere dei momenti all’interno del nido programmando ''giornate aperte' nelle quali poter vedere ed osservare quei bambini costruttori di sé stessi; è importante ricordare che incontri con i genitori e giornate aperte sono, da sempre, un nostro strumento di lavoro. Questo è quello che siamo e continueremo ad essere, insegnanti che la mattina vanno a scuola per offrire ai bambini un tempo e uno spazio in cui auto-costruirsi, insegnanti che si pongono in situazione di ascolto, di aiuto, di rassicurazione all’interno di uno spazio che sappia raccogliere storie personali.

Non ci sono giustificazioni per quanto accaduto, non c’è giustificazione di fronte a gesti, parole o silenzi assordanti di chi vedeva, ma c’è ed esiste la voce di chi nei nostri servizi educativi ci crede! Esiste la voce di educatrici e insegnanti che prima di tutto credono nel progetto psicopedagogico a base psicomotoria, che sempre ci ha contraddistinto e che viene portato avanti con coerenza, professionalità, senso critico e passione. Un progetto che ha continuamente bisogno di una formazione, per tutto il nostro personale educativo, più puntuale e continua.

Ripartiremo dalla volontà critica di discutere di quanto accaduto, perché l’errore che ha generato tanto sconcerto in tutti noi, non trovi mai più spazio".

Le insegnanti e le educatrici delle Scuole dell’Infanzia e dei Nidi d’Infanzia Comunali

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