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Cronaca

LA LETTERA: a Pisa il pedone nel mirino...e i rischi crescono

Un lettore ha descritto la condizione vissuta dai pedoni per le vie pisane, alle prese con la prevaricazione di automobilisti e mezzi a due ruote che spesso provocano incidenti

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di un lettore sulla condizione dei pedoni a Pisa, prevaricati dal traffico cittadino.


"Le norme costituzionali tutelano l’individuo nelle sue varie espressioni psico-fisiche tra cui è importante un movimento come il camminare con tutti i suoi benefici effetti.
Nella nostra città non sembra che il pedone possieda quella tutela necessaria alla propria incolumità individuale attesi i numerosi incidenti registrati.
Moto – motorini – biciclette – automobili assediano in effetti il povero pedone in ogni angolo o via pisana senza possibilità alcuna di sottrarsi al pericolo che ovunque lo circonda.
Disordine del traffico, carenza di vigilanza, eccessiva velocità da parte di tutti i veicoli (anche delle biciclette!), confusione e sconfinamento tra gli spazi destinati alle biciclette ed ai pedoni con pericolosi incroci favoriti spesso dal buio e dalla scarsa illuminazione viaria, per non parlare dei semafori “velocissimi” con il pedone e “lenti” con gli altri passanti…
Al pedone nel mirino, conseguentemente, non resta che cercare scampo nelle piste agonistiche (es. le Piagge o l’Acquedotto), peraltro frequentate in prevalenza da corridori o camminatori professionisti e quindi limitate nella propria utilità sociale collettiva.
Il problema principale consiste nella scarsa attenzione pubblica per quelle fasce di cittadini-sudditi (anziani; cultori dell’Arno e delle bellezze naturali e cittadine, genitori con bimbi…) che prediligono l’uso delle proprie gambe anziché l’utilizzo di mezzi meccanici, rimanendo in tal modo “ghettizzati” e penalizzati da motori scatenati, biciclette distratte e viabilità inadeguata.
Non esistendo a Pisa un vero e serio controllo pubblico sulla velocità urbana consentita, né sussistendo una accurata vigilanza sui trasgressori di percorsi pedonali e di piste ciclabili (spesso percorsi contromano…) e sui trasgressori in genere, si alimenta un “permissivismo” pericoloso con un alto rischio per gli sventurati coraggiosi pedoni pisani.
L’accanimento puntiglioso della vigilanza pubblica sui divieti di parcheggio e di circolazione e sulle sanzioni conseguenti (per esclusivi motivi di bilancio…) dimentica l’applicazione di tutte le altre regole relative alla corretta viabilità e conduzione del traffico, ai doveri degli autoveicoli e motorizzati, ai diritti dei pedoni, alla tutela dell’individuo a piedi che sceglie la strada cittadina a presunta parità di diritto con gli altri che scelgono diversamente.
Peraltro la scelta del movimento fisico (non solo limitato a certi spazi…) non può costituire motivo di paura o discriminazione civica: non è ammissibile che coloro che “camminano” debbano subire l’arrogante prevaricazione (a sua volta prevaricata…) di automobilisti, motociclisti, ciclisti, rischiando quotidianamente la vita!
I diritti costituzionali (tra cui quello di poter camminare) dovrebbero essere tutelati e difesi da Istituzioni pubbliche serie, responsabili ed eticamente operanti (se ancora così vogliamo pensare…), ma l’involuzione del nostro tempo non ci fa sperare in nulla di positivo se non rimanere chiusi in casa!"


Marco dei Ferrari
                                                                    

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