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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Presidente, fermi questo scempio": il Comitato per la difesa di Coltano scrive a Mattarella

Lettera rivolta al Presidente della Repubblica dall'associazione, che chiede un suo intervento per fermare il progetto

Il Comitato Permanente per la difesa di Coltano, costituitosi a fine aprile per respingere la previsione della base militare, ha deciso di scrivere una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per stimolare un suo intervento nella procedura, al fine di bloccare il progetto. "Non è qui in questione, signor Presidente - precisa ben presto la missiva - il valore e il ruolo, riconosciuto, dell'Arma dei Carabinieri, e neanche la congruità dell'utilizzo di questi fondi; è in questione l'ambiente e uno scempio di grande portata che verrebbe perpetrato all'interno di un parco naturale regionale fondato nel 1979. Un intervento, lo ha definito il Presidente del parco, 'devastante', che comporterebbe uno spropositato consumo di suolo".

"L'area di Coltano - spiegano gli attivisti a Mattarella - strappata nei primi decenni del Novecento ai continui allagamenti con importanti opere di bonifica, non è affatto abbandonata e inutile; al contrario, nel rispetto delle sue peculiarità ambientali al suo interno da anni vivono e operano persone e aziende che praticano l'agricoltura biologica e la produzione alimentare di filiera corta e di alta qualità, compatibile con l'ambiente; si tratta di un territorio fragile, che mal sopporterebbe, anche dal punto di vista geologico, costruzioni imponenti. La stessa Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 sottolinea il dovere di 'di proteggere di più la natura' e fissa l’obiettivo di tutelare entro il 2030 almeno il 30% della superficie terrestre e il 30% del mare".

Dalla parte naturalistica si passa a quella storica, con il territorio che testimonia "momenti significativi della nostra storia e conserva reperti importanti. Dalla seicentesca Villa Medicea con annesse le Stalle del Buontalenti, testimonianza dei governi mediceo e lorenese, alla Stazione Marconi, purtroppo in pessime condizioni, dalla quale il nostro illustre scienziato attuò i primi esperimenti di trasmissioni radio, che poi gli valsero il Nobel. Monumenti che dovrebbero essere restaurati e restituiti alla memoria civica, in modo da fungere di riferimento primario per il Parco, e che, se il progetto andasse avanti, rischierebbero di essere contornati da incongrue e dissonanti costruzioni militari".

"Ci permettiamo di esprimerle, signor Presidente, i sentimenti di una comunità attonita - conclude la lettera - che si sente invasa sul suo territorio amatissimo e rispettato, e di tutta una città che, anche a causa di ritardi o disguidi, non è stata coinvolta e neanche consultato in merito a queste scelte. Confidiamo nella Sua sempre partecipe attenzione alla vita dei cittadini e del paese, in ogni sua area, e ci auguriamo che un Suo sapiente intervento possa fermare un errore che si ripercuoterebbe sulla vita delle generazioni future e su quel bene comune inalienabile che è la nostra terra".

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