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Cronaca Porta Nuova / Via Montelungo, 70

Ex Colorificio, gli attivisti scrivono al presidente Rossi: "Intervenga lei"

Il Municipio dei Beni Comuni continua la sua 'lotta' per poter riappropriarsi dello stabile di via Montelungo dopo il sequestro dello scorso ottobre. Gli attivisti denunciano anche la volontà della proprietà di costruire case al posto dell'edificio

Una seconda lettera nel giro di un mese indirizzata al governatore della Regione Toscana Enrico Rossi. E' quanto hanno deciso di fare gli attivisti del Municipio dei Beni Comuni che stanno portando avanti la loro lotta per la riapertura dell'ex Colorificio di via Montelungo, sequestrato lo scorso 26 ottobre, in seguito ad una sentenza del Tribunale di Pisa che aveva sancito così l'allontanamento di tutte le persone, appartenenti a varie associazioni, che avevano occupato l'immobile, dando vita a iniziative di vario tipo e strappando lo stabile all'abbandono. Nella missiva indirizzata al presidente Rossi il Municipio parla di una importante fase che è sbocciata dopo la manifestazione dello scorso 16 novembre.

"È l'esito politico di quella giornata il vero punto di svolta, gentile Presidente - si legge nella lettera - un popolo ha espresso a chiare lettere una precisa volontà, ovvero che l'ex Colorificio Liberato diventi una proprietà collettiva. Un fine non utopico, bensì concreto e a portata di mano, il cui raggiungimento sarebbe favorito anche da un suo pronunciamento negativo in merito alla richiesta di variante strutturale avanzata dalla proprietà dello stabile di via Montelungo, la quale non ha fatto mistero su quali siano i suoi reali intenti a proposito dell'ex Colorificio Toscano (costruzione di un complesso residenziale, ndr)".

"Ricondurre il Municipio dei Beni Comuni all'interno dell'ex Colorificio Liberato, sostituendo l'abbandono, l'incuria, l'arroganza di chi possiede senza espressione sociale, con l'impegno e la soddisfazione di una serie complessa di bisogni reali - prosegue la lettera - questo noi crediamo debbano essere le prossime tappe del nostro percorso. È nostro dovere di cittadine e cittadini, con la viva speranza di un avvallo delle istituzioni, opporci all'arbitrio assoluto della proprietà privata. Il 16 novembre, a Pisa, migliaia di persone hanno chiesto alla politica di arginare uno strapotere ormai inaccettabile, di respingere con chiarezza e senza indugi le perverse logiche speculative che pesano sulla vita della maggioranza delle cittadine e dei cittadini. Difficile, a questo punto, fare un passo indietro. Abbiamo urgente bisogno di confrontarci con la Sua persona in merito a questi nodi, nella speranza di riuscire quanto prima a scioglierli per il buon esito della vicenda".

Insomma l'invito per un incontro con il presidente Rossi è lanciato. Ora gli attivisti restano in attesa di un cenno. Comunque sia la 'battaglia' sembra destinata a proseguire in nome del 'bene comune'.

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