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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Camp Darby

Licenziamenti a Camp Darby: lettera all'ambasciatore Usa

E' stata chiesta la sospensione delle procedure di licenziamento per 67 lavoratori della base americana: si valuta anche il finanziamento della legge per la ricollocazione nello Stato degli ex dipendenti di basi militari straniere

Per garantire un futuro occupazionale ai 67 lavoratori italiani in “esubero” della base USA di Camp Darby, i Comuni e le Province di Pisa e Livorno, si sono rivolti all’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia David Thorne. In una lettera inviata oggi, Andrea Pieroni (Presidente Provincia di Pisa), Giorgio Kutufà (Presidente Provincia di Livorno), Marco Filippeschi (Sindaco Comune di Pisa) e Alessandro Cosimi (Sindaco Comune di Livorno), chiedono al diplomatico statunitense di intervenire per sospendere le procedure di ridimensionamento, frutto di tagli ai fondi del Pentagono e della conseguente scelta di concentrare la logistica sulla base di Vicenza, e di convocare un incontro, in tempi ragionevolmente brevi, “per uno scambio di opinioni approfondito sulle prospettive di medio-lungo periodo della Base di Camp Darby nel nostro territorio”.

“Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per la notizia dell’avvio delle procedure di licenziamento di 67 lavoratori italiani impiegati nel settore dei servizi logistici e manutentivi della base - spiega Andrea Pieroni, presidente della Provincia di Pisa - procedura che dovrebbe concludersi entro la prossima estate e che va a sommarsi ad altre crisi occupazionali presenti sui nostri territori”. “Nella lettera sottolineiamo - aggiunge Pieroni - che la prospettata possibilità di continuare il rapporto di lavoro presso la base “Dal Molin” di Vicenza, sebbene possa essere considerato un atto volto ad attenuare l’impatto della decisione, costituisce una eventualità quasi impossibile da praticarsi per dipendenti che vivono con le loro famiglie in questi territori, hanno figli che frequentano le scuole pisane e livornesi, coniugi che hanno occupazioni stabili. Insomma, si prospettano disagi di fatto insostenibili sia sotto il profilo delle situazioni familiari che sotto il profilo economico-finanziario”.

In attesa della risposta alla richiesta di incontro con l’Ambasciatore Thorne, Istituzioni locali e rappresentanze sindacali accelerano i tempi per scongiurare i licenziamenti. Su richiesta delle segreterie Cgil, Cisl, Uil, l’assessore al lavoro della Regione Toscana Gianfranco Simoncini ha convocato una riunione a Firenze il giorno 12 marzo (ore 18), con la presenza dei Comuni e delle Province di Pisa e Livorno.

“Non possiamo lasciare niente di intentato - anticipa Pieroni - e quindi presto convocheremo anche un incontro con i parlamentari locali per sensibilizzarli a verificare un percorso alternativo, qualora il ridimensionamento della base non fosse messo in discussione, che prevede il finanziamento di un’apposita legge, la n° 98 del 1971, che stabilisce l’assunzione a tempo indeterminato in ruoli organici del personale delle amministrazioni dello Stato, nei confronti di cittadini italiani che prestavano la loro opera all’interno di basi di organismi militari della Comunità Atlantica in territorio italiano e colpiti da provvedimenti di licenziamento”. “La base di Camp Darby costituisce ancora oggi un fattore di sviluppo economico ed un’opportunità occupazionale importante, contribuendo a realizzare, così, un’adeguata integrazione rispetto al tessuto sociale ed economico circostante - conclude Pieroni - in questo contesto, emergendo con forza la necessità di attivare, sul tema dei licenziamenti e sulle difficoltà del mantenimento dei livelli occupazionali, un momento di confronto in una sede idonea ed adeguata per una valutazione serena e ragionata che possa portare alla revoca dei medesimi, confidiamo che l’Ambasciatore USA a Roma intervenga presso l’autorità militare competente per l’immediata sospensione dell’efficacia delle procedure di licenziamento avviate, valutando semmai la possibilità di reimpiego dei lavoratori in questione in altre unità o servizi della base”.

 

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