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Cronaca Centro Storico / Corso Italia, 61

H&M, assunti e licenziati: dal paradiso all'inferno in soli due mesi

A denunciare ciò che stanno vivendo i lavoratori del nuovo punto vendita di Corso Italia è il gruppo consiliare Una città in comune-Rifondazione Comunista che chiede un deciso intervento degli enti locali

Assunti e subito...licenziati. E' ciò che succede, secondo quanto affermano da Una città in comune e Rifondazione Comunista, nel nuovo punto vendita H&M di Pisa, inaugurato lo scorso 5 giugno in Corso Italia. "Una inaugurazione in pompa magna alla presenza delle massime cariche del Comune di Pisa - dicono dal gruppo consiliare - doveva essere un tassello nel rilancio dell’occupazione in città: 26 nuove assunzioni, di cui 13 da Pisa e 13 da Livorno. Ma non è tutto oro quello che luccica: l’azienda ricorre ad ogni tipo di contratto dal part-time al full time al job on call, prevedendo generalmente due mesi di prova. In questi giorni, quasi allo scadere dei due mesi, H&M sta procedendo a licenziare parte del personale senza alcun preavviso". "In tre giorni - spiegano ancora da Una città in comune - sono 5 i lavoratori e le lavoratrici che si recano presso il loro luogo di lavoro, vengono chiamati negli uffici e gli viene dato il ben servito: licenziati senza alcuna motivazione".

"Perché sta avvenendo tutto ciò? - si chiedono dal gruppo di Ciccio Auletta - si cerca di risparmiare sui lavoratori magari assumendo altro personale con contratti meno onerosi e più precari? Quella che è stata presentata come un’occasione di occupazione per diversi ragazzi e ragazze, si sta trasformando in un inferno, venendo messi sulla strada dall’oggi al domani. H&M è convinta di poter fare ciò che vuole della vita delle persone in nome del proprio profitto. Tutto ciò non è tollerabile e non può restare nel silenzio. La vertenza di queste lavoratrici e lavoratori è un fatto che riguarda tutta la città".

Una città in comune e Rifondazione Comunista chiedono agli enti locali di intervenire in prima persona in questa delicata situazione, affinchè la multinazionale svedese faccia un passo indietro.

L'AZIENDA CHIARISCE: "NON HANNO SUPERATO IL PERIODO DI PROVA"
 

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