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Crisi Misericordia, per i lavoratori non c'è 'solidarietà': no al rinnovo dei contratti

I vertici dell'Arciconfraternita hanno dimostrato chiusura totale nei confronti della richiesta dei sindacati di rinnovare i contratti di solidarietà per i lavoratori. Condanna della lista 'Una città in comune' e Rifondazione Comunista

"E’ gravissima la posizione tenuta dai vertici della Misericordia nel corso dell’incontro svoltosi venerdì presso il centro direzionale per l’impiego alla presenza dell’assessore provinciale Romei e delle organizzazioni sindacali". E' quanto affermano la lista 'Una città in comune' e Rifondazione Comunista, che intervengono sulla difficile situazione in cui versa l'Arciconfraternità, stretta nella morsa dei debiti e dalla minaccia di mettere a casa circa 40 lavoratori.

"Durante la riunione, secondo quanto riferito dai sindacati, la Misericordia ha confermato la decisione di non voler rinnovare i contratti di solidarietà a favore dei dipendenti che sono ormai in scadenza: questo significa mettere in mezzo alla strada decine di lavoratori e lavoratrici - dicono i due movimenti politici - nonostante che proprio alcuni giorni fa la Commissione lavoro della Regione Toscana avesse chiesto alla Misericordia il rinnovo dei contratti di solidarietà, la risposta è stata di chiusura totale".

Ancora una volta - proseguono - a pagare la crisi e una gestione a dir poco irresponsabile che ha prodotto un buco di 11 milioni di euro sono i lavoratori e le lavoratrici, mentre nulla si sta facendo per accertare quali scelte e quali responsabilità siano all’origine di questa gravissima situazione. In questo contesto esprimiamo sincera e totale solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che rischiano il proprio posto di lavoro, e invitiamo la città - concludono Rifondazione Comunista e 'Una città in comune' - alla massima mobilitazione sin dai prossimi appuntamenti perché si possa trovare una soluzione positiva a questa difficilissima vertenza".

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