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Misericordia, licenziamenti dietro l'angolo: il 5 ottobre scade la mobilità

Durante una conferenza stampa convocata dai gruppi consiliari di Una città in comune e Rifondazione Comunista, è stata sottolineata la possibilità di evitare questi licenziamenti. Ricci: "Il Consiglio Comunale si era impegnato per trovare l'accordo"

Nuovo grido d’allarme per la grave crisi occupazionale delle Misericordia di Pisa. “Il prossimo 5 ottobre - ha così detto, ieri pomeriggio, nel corso di una breve conferenza stampa, il consigliere comunale Ciccio Auletta (Una città in Comune-Prc) - termina il periodo di mobilità per i 39 dipendenti della Misericordia della nostra città. Dalla prossima settimana, quindi, possono partire le lettere di licenziamento. Noi chiediamo - ha così concluso Auletta - che sia ripresa subito ogni trattativa per scongiurare la perdita di così tanti posti di lavoro”.

“Il Consiglio Comunale - ha poi aggiunto il consigliere comunale Marco Ricci (Una città in Comune-Prc) - ha approvato alcuni mesi fa un preciso Ordine del giorno che impegnava tutte le istituzioni pubbliche pisane affinché si trovasse un accordo tramite i servizi di trasporto per anziani e bambini, per non perdere alcun posto di lavoro. Dobbiamo dar seguito a quanto deciso, a partire dalla convocazione del tavolo promosso dalla Società della Salute con la Provincia e la Regione”.

“Ci sono molti servizi - ha invece sottolineato Federico Giusti, rappresentante dei Cobas - che possono essere svolti dalla Misericordia. Questi licenziamenti possono essere evitati”.

“Ci sono due atti - ha poi aggiunto Isabella Gentile, dipendente della Misericordia nonché rappresentate dei Cobas - il piano industriale del 2013 e una lettera inviata alla organizzazioni sindacali dalle quali emerge la volontà della stessa Misericordia ad andare verso i licenziamenti”.
“E’ necessario cambiare rotta - ha infine concluso Luca Lotti, altro dipendente delle Misericordia - con una nuova direzione della nostra Associazione. Abbiamo raccolto oltre 260 firme che chiedono le dimissioni dell’attuale management".

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