rotate-mobile
Cronaca

Neve e coronavirus: le linee guida per sciare in sicurezza

Non sembra profilarsi la possibilità di un Natale sulla neve, ma le Regioni hanno approvato le regole sui comportamenti da tenere sulle piste, così da essere pronte quando e se ci sarà il via libera

Sciare sì o no? E' una domanda che attanaglia tantissimi appassionati della neve che, con l'arrivo del freddo, già sognano di infilare scarponi e sci per percorrere chilometri sulla coltre bianca. Ma al momento serve ancora pazienza, perchè l'emergenza Coronavirus non permette di ripetere gli errori di Ferragosto, come non si stancano di ripetere gli esperti.
Quindi quando si potrà sciare? E come?
Una cosa è certa, fin quando la Toscana sarà in zona rossa, anche se la prima neve ha già fatto la comparsa, spostarsi per andare a sciare sarà impossibile: ogni attività amatoriale è infatti sospesa. Anche nelle zone gialle e arancioni al momento però non è possibile sciare in attesa di linee guida, come previsto dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre, linee guida approvate ieri, 23 novembre, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Il documento dovrà adesso essere sottoposto al Governo e al Comitato tecnico scientifico, anche se il premier Conte ha sottolineato come non sarà possibile pensare a vacanze natalizie sulla neve.

Natale 2020: niente vacanze sugli sci

“Faremo di tutto, una volta ricollocati in zona arancione o gialla - commenta l’assessore al Turismo della Toscana, Leonardo Marras - per far ripartire in totale sicurezza gli impianti del comprensorio dell’Abetone e della Val di Luce sull’Appennino tosco-emiliano, quelli del comprensorio amiatino e quelli in Lunigiana”. “Quanto al prossimo Dpcm atteso per il 4 dicembre - aggiunge - qualora il Governo intenda adottare nuove misure  più restrittive auspichiamo, come Regioni e tutte assieme, che queste siano oggetto prima di un confronto”.  

Le regole per  la settimana bianca anti-Covid licenziate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome prevedono mascherina chirurgica obbligatoria per tutti gli sciatori (meglio se indossata sotto lo scaldacollo), presenze in funivie e cabinovie ridotte alla metà della capienza massima possibile (che potrà rimanere tale solo sulle seggiovie), tetto di skipass giornalieri per tenere sotto controllo le presenze ed acquisto on line dei biglietti. Attenzione è stata posta anche allo svago vicino e lontano dalle piste: così, una volta tolti gli scarponi da sci, aperitivi ed happy hour nei locali saranno possibili solo con posti a sedere e nel rispetto delle misure di sicurezza che riguardano bar e ristoranti.
Mentre ci si avvicina agli impianti di risalita si dovrà inoltre sempre rispettare la distanza di un metro tra le persone: anche tra conviventi e congiunti dello stesso nucleo familiare, salvo i bambini al di sotto di un metro e 25 centimetri o i non vedenti che hanno bisogno chiaramente di essere accompagnati. I gestori dovranno dunque organizzarsi per gestire flussi e code. Solo nel caso di temporali od altri eventi atmosferici eccezionali, sarà consentito l’uso degli impianti a pieno carico per la discesa a valle, per scongiurare assembramenti nelle stazioni a monte.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Neve e coronavirus: le linee guida per sciare in sicurezza

PisaToday è in caricamento