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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Cascina

Maleodoranze nel cascinese, gli ambientalisti: "I Comuni si interessino all'allevamento intensivo"

Appello di varie associazioni affinché partecipino alla procedura di autorizzazione ambientale di una grossa struttura, già sotto osservazione da parte della Regione Toscana

Maleodoranze e problemi ambientali. Le associazioni ambientaliste del territorio cascinese chiedono attenzione da parte della Regione Toscana sulla Valutazione di Impatto Ambientale postuma in corso su un'allevamento intensivo del territorio: "E' importante che vengano formulate osservazioni a garanzia della salute pubblica e della tutela dell'ambiente, nella previsione che la struttura ottenga nuovamente le autorizzazioni".

L'impianto può disporre di migliaia di capi ed il suo impatto si estende in vari comuni. L'appello infatti è firmato da Orizzonte Comune Crespina-Lorenzana, Legambiente Valdera, Ri-Creas Cascina, Le Fionde Cascina, Eliantus Ponsacco ed è rivolto ai sindaci ed assessori dei comuni di Crespina-Lorenzana, Calcinaia, Casciana Terme-Lari, Cascina, Collesalvetti, Fauglia e Ponsacco.

Che ci siano delle problematiche è confermato dal fatto che "pochi giorni fa, il 24 agosto - spiegano le associazioni - la Regione ha sospeso con Decreto n. 13386 alla società che gestisce l'allevamento l'Autorizzazione Integrata Ambientale, a causa delle 'accertate e reiterate inottemperanze già oggetto di Diffida n. 1234 del 1 febbraio 2018', diffidando la società a proseguire l'attività di allevamento intensivo". Nel documento della Direzione Ambiente ed Energia della Regione si impone che "dal 30 settembre 2018 ogni attività di allevamento deve risultare azzerata, gli impianti le stalle e le giacenze di cibo e materiali collegati all'attività di allevamento devono essere sistemate entro tale data in modo da non costituire elemento di criticità o fonte di inquinamento o maleodoranza".

Gli ambientalisti denunciano che "in molte delle frazioni si sentono da tempo, ad ogni ora del giorno, forti maleodoranze spinte dalle brezze; non sono i buoni odori della campagna ma gas che possono contenere sostanze nocive. Non si conosce lo stato delle falde nell'area occupata dall'azienda, da cui viene prelevata con 3-4 pozzi da Acque Spa acqua potabile consumata dai cittadini". Ecco quindi che le associazioni si sono rivolte agli enti locali per favorire un intervento volto a presentare osservazioni alla procedura di Via "entro la data tassativa del 29 settembre, in modo da tutelare la salute dei cittadini che potrebbe essere compromessa da un funzionamento non adeguato della struttura".

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