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Cronaca Ospedaletto

Maleodoranze a Ospedaletto: la Waste Recycling corre ai ripari

Segnalazioni arrivate a Arpat hanno fatto scattare controlli e disposizioni. La situazione

Numerosi gli esposti giunti lo scorso mese di novembre al Dipartimento Arpat di Pisa per le frequenti maleodoranze provenienti dall'azienda Waste Recycling (ex Teseco) di Ospedaletto, segnalazioni di 'cattivi odori' giunte anche alla nostra redazione da parte di alcuni lettori.
I tecnici Arpat hanno così effettuato vari sopralluoghi presso l'impianto rilevando alcune criticità che hanno portato all'individuazione di possibili azioni di miglioramento al fine di mitigare le emissioni odorigene.

Alcuni interventi sono già stati attuati e altri sono in corso di attuazione da parte dell'azienda, che, rilevano da Arpat, finora si è dimostrata collaborativa.

Le attività riguardano in particolare:

- Stazionamento dei camion trasportanti rifiuti: l'azienda sta effettuando i lavori per realizzare un nuovo accesso per i camion, in attesa di ingresso, nella zona retrostante lo stabilimento (lato sud-est), modificando gli esistenti piazzali interni;

- Schermatura vegetale: è stata effettuata, di iniziativa della ditta, la piantumazione di numerosi alberi, alti almeno 4 metri, riportati di fronte al versante occidentale dell'installazione;

- Portelloni di accesso: implementazione di una logica di funzionamento dei portelloni di accesso ai capannoni, lato nord, contenenti rifiuti potenzialmente odorigeni, in modo da impedire la possibilità di apertura contemporanea di due portelloni, scongiurando così l'insorgere di una corrente d'aria diretta all'esterno. Questa modifica è stata introdotta in questo ultimo periodo;

- Copertura del tetto porzione nord fabbricato: a seguito dell'intenso episodio di maltempo di fine ottobre, alcune lastre di plastica ondulata di copertura del tetto furono spostate dal forte vento, creando un'apertura di circa 5 mq. In conseguenza di ciò, in quel periodo, ogni qualvolta i portoni del fabbricato venivano aperti, al fine di fare entrare/uscire i camion, si determinava la fuoriuscita di emissioni odorigene a seguito dell'effetto camino. La ditta, che si è accorta della situazione il 29 ottobre, ha provveduto al ripristino della copertura in data 7 novembre.

"Arpat - si legge in una nota dell'Agenzia - ha sottoposto, all'attenzione della Regione Toscana, una valutazione per l'eventuale adeguamento dell'attuale copertura delle sezioni dell'impianto di trattamento biologico dei rifiuti liquidi, poiché la stessa non consente, al momento, una tenuta sufficiente e per questo potrebbe dar luogo ad emissioni diffuse".

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