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Cronaca Cascina

Navacchio, segnalò maltrattamenti all'asilo: il giudice dà ragione alla cooperativa

La maestra era stata trasferita e interpretò il gesto dell'azienda come una sorta di punizione per aver denunciato gli atteggiamenti aggressivi di un'altra educatrice

Ricorso respinto e condanna della maestra al pagamento delle spese processuali.
Si è conclusa positivamente per la Cooperativa Sociale Paim l’azione giudiziaria promossa dalla dipendente davanti al Giudice del lavoro di Pisa dottoressa Elisabetta Tarquini.
Un ricorso presentato al fine di disporre l’annullamento del trasferimento dell'educatrice dall’asilo la "Rete dei colori" di Navacchio ad altra struttura gestita dalla Cooperativa di Cascina, dopo che la stessa maestra aveva denunciato ai vertici aziendali alcuni comportamenti aggressivi sui bambini da parte di una collega. Ma il trasferimento venne definito come un atto di autentico mobbing da parte della maestra, che si dichiarò anche demansionata rispetto all'incarico nell'asilo.

“La Paim ha agito nel pieno rispetto della legge sia dal punto di vista formale che sostanziale: nessun trasferimento punitivo, demansionamento o mobbing è stato compiuto nei suoi confronti - afferma soddisfatto il presidente dell’azienda Giancarlo Freggia - e dispiace che in questi mesi, proprio a causa delle dichiarazioni dell'insegnante alla stampa, si sia avvalorata la tesi che la nostra cooperativa avesse disposto il suo trasferimento a seguito della denuncia della stessa di presunti comportamenti “non consoni” di una maestra”.

Il trasferimento era dunque legittimo, in quanto la mansione assegnata corrispondeva alla sua effettiva qualifica,  mentre quando lavorava all’asilo, dove era stata mandata su sua specifica richiesta, benché in assegnazione transitoria, aveva una mansione riferibile ad una qualifica professionale inferiore. La stessa maestra aveva ammesso nel suo ricorso di non aver rilevato “fatti specifici che possono dar luogo a precise denunce” e proprio per questo il Giudice ha condiviso il comportamento della Paim, che evidentemente si è ritrovata a fronteggiare un contrasto tra educatrici.
Il Giudice del Lavoro scrive che “né in atti vi è allo stato un qualsiasi elemento dal quale ritenere che precise condotte illecite, o comunque disciplinarmente rilevanti dell’una o dell’altra educatrice, risultassero comunque alla convenuta (NdR: Paim) al momento del trasferimento” (…).

“Eravamo dunque di fronte, come afferma il Giudice, ad un’incompatibilità ambientale delle stesse, tale da aver generato un clima non sereno nell’asilo - commenta Freggia - e così, come richiesto dal comune di Cascina, senza attendere giudizi di responsabilità, abbiamo disposto un legittimo trasferimento che, lo ribadisco, il Giudice ha escluso aver avuto carattere discriminatorio e punitivo, anzi è stato del tutto lecito e giustificato”.
“In questa momento, dove si ristabilisce verità e giustizia - conclude il presidente della Paim - desidero ringraziare tutto il corpo sociale della Cooperativa, i genitori dell’asilo e il comune di Cascina per aver continuato ad avere fiducia in noi nonostante la vicenda avesse generato un clima di tensione”.

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