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Cronaca

Università, cercasi aule studio disperatamente: "Solo 600 posti a sedere per 50mila studenti"

E' la denuncia di Udu Pisa che chiede all'Ateneo pisano di dare la possibilità a tutti gli studenti di poter usufruire di spazi adeguati

Un problema particolarmente sentito contro il quale gli studenti si imbattono ogni giorno quando si ritrovano a dover fare i conti con la caccia al posto a sedere per studiare magari tra una lezione e l'altra. A denunciare la situazione presente nell'Ateneo pisano è l’Unione degli Universitari di Pisa (Udu).

"L’Università di Pisa ha, ad oggi, 5 aule studio (Porta Nuova, Polo Etruria, Lettere, Pacinotti, Piagge) per una capienza totale di soli 584 posti, a fronte di 50.000 studenti che risultano iscritti. Se leggiamo bene i numeri ci rendiamo conto che solamente uno studente su cento potrà trovare un posto a sedere dove studiare - sottolineano da Udu Pisa - bisogna poi analizzare quella che è la spiacevole, ma inevitabile conseguenza della carenza cronica di aule studio, ovverosia l’utilizzo improprio di biblioteche e aule generiche. Infatti gli studenti sono ormai costretti ad utilizzarle per supplire alle mancanze di dette aule. Sì, improprio, perché la funzione della biblioteca e l’annesso servizio sono cose ben diverse da quella di una sala studio". "Constatiamo ogni giorno, con rammarico - spiegano dall'associazione studentesca - che gli studenti che vorrebbero consultare i volumi delle molte biblioteche del nostro Ateneo non sempre riescono nel loro intento proprio perché altri studenti, bisognosi di un posto dove poter concentrarsi, trovano in questi spazi un'alternativa alla sala studio. Crediamo che entrambi i bisogni debbano essere garantiti e non che a causa della miopia delle amministrazioni che si sono susseguite nella nostra Università, gli studenti si trovino a combattere tra di loro per poter usufruire per un servizio che loro stessi contribuiscono a finanziare mediante la tassazione".   

"Noi oggi protestiamo, e non potremmo fare altrimenti, perché crediamo fortemente che l’università debba garantire il diritto allo studio. Diritto allo studio che va inteso in un’accezione ben più ampia di quella che comunemente si dà al termine. Diritto allo studio vuol dire sì avere la possibilità di accedere all’università ma anche garantire spazi adeguati per lo studio - affermano da Udu Pisa - l'università deve garantire la possibilità di avere semplicemente un luogo fisico in cui potersi confrontare: con i propri colleghi, con i propri docenti, con i propri amici. Noi crediamo che sia assurdo continuare a negare questi spazi agli studenti, soprattutto considerando l’entità notevole del patrimonio immobiliare dell’Ateneo pisano e le risorse profuse nell’edilizia".

"Troppi in passato sono stati gli sprechi, e a pagare per questi non sono mai stati i dirigenti, bensì gli studenti che da dieci anni a questa parte si sono visti aumentare di 500 euro le rette universitarie, ma non hanno contestualmente percepito l’incremento di servizi semplicemente perché l’incremento non c’è mai stato, essendo i servizi offerti sempre più inadeguati - concludono dall'Unione degli Studenti - alla faccia dell'Università pubblica, gratuita e aperta a tutti".

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