'E questo è il fiore' in piazza Vittorio Emanuele: manifestazione contro il neofascismo
Il presidio ha toccato anche la città della Torre con la deposizione di fiori al cippo dedicato ai caduti dei campi di concentramento
Ha fatto tappa anche a Pisa, in Piazza Vittorio Emanuele, la manifestazione 'E questo è il fiore', la marcia contro il fascismo che si è svolta in molte città dopo i fatti di Como, con l'irruzione di neofascisti nella sede di un'associazione che opera nel campo della solidarietà. "Oggi siamo scesi in piazza per dire no al fascismo e all'intolleranza. I fatti di Como hanno segnato un salto di qualità nell'azione delinquenziale di questi gruppi che, come da tradizione, fanno la voce grossa con i più inermi" sottolinea il segretario provinciale del Partito Democratico di Pisa Massimiliano Sonetti, presente alla manifestazione insieme ad altri esponenti del Pd a cominciare dal sindaco e presidente della Provincia di Pisa Marco Filippeschi. "In quel luogo hanno trovato solo persone pacifiche e non violente e di questo hanno approfittato - prosegue Sonetti - anche a Pisa abbiamo aderito alla campagna e abbiamo deciso di farlo qui, deponendo dei fiori al cippo dedicato ai caduti dei campi di concentramento, deportati dal regime fascista per foraggiare la macchina dello sterminio costruita dagli alleati nazisti. I neofascisti oggi inneggiano e condividono gli ideali di quelle persone che hanno creato quell'orrore, che non dobbiamo e non vogliamo mai dimenticare. La nostra democrazia repubblicana nasce proprio dalla Resistenza alla tirannide nazifascista e lo diciamo con orgoglio".
"Questi nuovi fenomeni di razzismo e intolleranza preoccupano e non devono essere sottovalutati - continua Sonetti - a distanza di pochi giorni dai fatti di Como il blitz sotto la sede di Repubblica con modi minatori e minacce di una guerra politica al gruppo editoriale e al Pd. Tutto questo non è tollerabile, per la storia del nostro Paese, per ciò che ha rappresentato e causato il nazifascismo, per le gravi ferite che ha lasciato. E poi per la sicurezza dei cittadini e la pacifica convivenza. Ricordiamo sempre che nessuno è al sicuro con questi fomentatori di odio, anche quando apparentemente può sembrare che il loro obiettivo sia un altro. Oggi più che mai il nostro impegno non deve essere esclusivamente commemorativo, ma educativo, culturale e sociale, rivolto ai giovani e a tutti cittadini e a tutte le forze democratiche del Paese, politiche e associative".