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Cronaca

"No alla guerra": Potere al Popolo manifesta davanti a Camp Darby

Il movimento politico denuncia i pericoli disastrosi di un eventuale conflitto bellico

Il presidio promosso sabato 19 febbraio da Potere al Popolo di Pisa e Livorno di fronte alla base USA di Camp Darby ha denunciato il clima di guerra che grava sull’Europa a causa delle tensioni ai confini ucraini. Il nostro Paese continua ad essere dentro fino al collo a questa folle corsa militarista: ben 1.000 militari inviati in Ungheria e Bulgaria, che si sommano ai 400 già dispiegati tra Lettonia e Romania. Una nuova guerra avrebbe per tutti i popoli europei costi enormi. In termini di vite spezzate, di distruzioni,di miliardi di euro (mai disponibili quando si tratta di affrontare i bisogni quotidiani della gente comune, dai salari da fame alla corsa dei prezzi) usati per il complesso militare-industriale, l’unico vero vincitore del conflitto. Incalcolabili i danni economici, con la perdita di un partner strategico, la Russia, dalla quale arrivano indispensabili rifornimenti di gas e scambi economici.

I pericoli di guerra si riversano direttamente sui nostri territori, oggetto di possibili ritorsioni missilistiche contro la più grande base logistica statunitense fuori dei confini USA, in fase di rafforzamento e allargamento. Le conseguenze di un bombardamento su Camp Darby sarebbero devastanti per Pisa, Livorno, per tutta la Toscana. Le tonnellate di armi ad uranio impoverito, di munizioni e missili contenute negli hangar della base esploderebbero, determinando reazioni a catena inimmaginabili.

Tutta la nostra penisolam, da Nord a Sud, continua ad essere una potenziale piattaforma logistica per spargere morte e distruzione: basi militari USA e NATO (in alcune sono presenti anche armi atomiche) sono disseminate su tutto il territorio italiano. Si tratta di una palese violazione della sovranità nazionale contro cui, tra l’altro, i cosiddetti 'sovranisti' di casa nostra mai hanno detto e mai diranno una parola. Potere al Popolo intende opporre un deciso 'stop' a questa spirale militarista e fa appello alla mobilitazione a quanti intendono opporsi ai continui venti di guerra, in Europa e nel mondo. Il governo italiano deve rendere chiara, da subito, l‘indisponibilità del nostro territorio come base logistica per possibili future operazioni militari, deve sospendere la partecipazione a qualunque esercitazione militare, deve tagliare le spese militari destinando i possibili risparmi alla spesa sociale.

Occorre avviare una politica di demilitarizzazione, rifiutando i diktat della NATO e del complesso militare/industriale. La base USA di Camp Darby deve essere immediatamente chiusa e gli spazi liberati devono essere riconvertiti ad attività turistiche, ricreative e sportive. Su questi temi chiediamo alle forze politiche sinceramente pacifiste, al sindacalismo conflittuale, all’associazionismo indipendente, ai movimenti di lotta ambientali e per la pace, agli studenti e alle studentesse, ai cittadini e alle cittadine tutte, di riprendere il cammino della pace, attraverso il rilancio del movimento contro la guerra.

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