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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza Vittorio Emanuele II

Scuola, studenti verso il 7 ottobre: "Un futuro sempre più incerto"

All'uscita di scuola nel primo giorno dell'anno scolastico la Rete degli Studenti Medi incontrerà i ragazzi in Piazza Vittorio Emanuele per raccogliere le loro opinioni

Nel primo giorno di scuola è già tempo di rialzare la voce del dissenso per gli studenti che si preparano alla manifestazione nazionale del 7 ottobre contro la 'Buona scuola' del Governo Renzi.
"Al rientro saremo pronti a dare voce agli studenti di una generazione precaria, che ha difficoltà a manifestare il proprio disagio. Nel nostro Paese, nelle nostre città, le diseguaglianze sociali aumentano e le risposte dalla politica, al contrario, stentano ad arrivare, favorendo, invece, l'affermarsi di un pensiero che vede nell'esclusione dei più deboli la soluzione - affermano dalla Rete degli Studenti Medi - i giovani sono tra le categorie che più subiscono questa situazione. Per questo partendo dalla voce degli studenti, ma non solo, arrivando anche a chi le scuole le ha dovute abbandonare, è fondamentale tradurre i problemi individuali in rivendicazioni collettive e raccontare una generazione che vuole dare forma e concretezza alle risposte che cerca. Per questo abbiamo deciso di raccontare la nostra generazione invitando i giovani ad esprimersi su cinque tematiche: Europa, Integrazione, Sud, Lavoro e Welfare".

All'uscita del primo giorno di scuola i rappresentanti della Rete degli Studenti Medi di Pisa si affiancheranno agli studenti in Piazza Vittorio Emanuele, per raccogliere le loro opinioni con dei post-it che saranno attaccati su fumetti in cartone. “L'incertezza in cui ormai ogni studente si ritrova a vivere, non deve e non può più essere una costante - dichiara Matilde Vistoli, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi Pisa - come studenti in primis ci rendiamo conto di quanto, di anno in anno, la scuola stia sempre più perdendo il suo valore intrinseco dì palestra di vita, lasciando sempre di più il posto ad un senso di insicurezza generale causato da un'inadatta preparazione al futuro, nel particolare al mondo lavorativo. Ci impegneremo come ogni anno fin dal primo giorno di scuola, all'interno e all'esterno degli istituti, facendoci nuovamente sentire affinché i nostri diritti non vengano ancora negati. È il momento di capire che muovendoci in maniera unitaria possiamo fare veramente la differenza, così da riuscire finalmente ad ottenere la certezza di un futuro stabile, lasciandoci alle spalle questo grande senso di precarietà che oggi più che mai ci affligge”.

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