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Cronaca

Manifestazioni studenti, Rebeldia: "Clima crescente di militarizzazione"

L'associazione esprime preoccupazione per l'intervento delle forze dell'ordine richiesto in occasione di autogestioni e occupazioni, vale a dire "un pezzo della natura democratica del nostro paese"

"C’è un pessimo clima in città, e la recente intervista del questore Bernabei al Tirreno, in cui si riesuma il tanto stantìo quanto fallace teorema dei 'cattivi maestri', è l’ultimo esempio di come i conflitti sociali, nel nostro paese sempre più travolto dalla crisi, vengano affrontati solo come problemi di ordine pubblico: si celano così le numerose istanze sociali, con strategie costruite ad arte si agitano fantasmi per creare paure e tensioni prive di fondamento". E' la denuncia di Laboratorio Rebeldia che interviene sulle ultime mobilitazioni degli studenti e sugli interventi delle autorità pisane.

"Nelle ultime settimane ciò che desta maggiore preoccupazione è il fatto che in questo clima dirigenti scolastici e insegnanti ricorrano con sempre maggiore frequenza all'intervento delle forze dell’ordine a fronte di forme di lotta come autogestioni e occupazioni che sono un pezzo della natura democratica del nostro paese e un’occasione fondamentale per gli studenti per crescere e diventare pienamente cittadini, facendo sentire la loro voce e assumendosi la responsabilità degli spazi che vivono ogni giorno - dicono da Rebeldia - siamo di fronte ad una cesura molto grave nelle relazioni che dovrebbero costituire l’essenza stessa della scuola pubblica. Per gli studenti è fondamentale, in piena autonomia, ognuno nella propria scuola, costruire spazi di democrazia e trovare nelle assemblee forme efficaci e condivise di discussione e di mobilitazione".

Ed è grave, secondo il cartello di associazioni, l’appello che lo stesso questore fa a genitori ed insegnanti a portare gli studenti su una presunta 'retta via', come se gli studenti non avessero consapevolezza e strumenti per prendere decisioni sui temi che li riguardano in prima persona e con cui quotidianamente si confrontano. "Falsi paternalismi e richiami retorici e vuoti alla 'legalità' cozzano aspramente con quel dissesto della scuola pubblica di cui invece non si fa menzione, occultando la realtà e le responsabilità" sottolinea Laboratorio Rebeldia.

L'associazione punta poi il dito contro il clima di militarizzazione che si leva in occasione di ogni manifestazione. "Ha raggiunto livelli che mettono a rischio la normale agibilità democratica su ogni piano della politica cittadina - afferma ancora Rebeldia - questa va oggi difesa smontando e contrastando una campagna ben orchestrata, mettendone in luce tutte le falsità e le strumentalizzazioni. Forse non è chiaro a tutti come nel clima elettorale questa operazione non potrà che diventare sempre più pesante contro tutte le forme di dissenso, e chi subirà le conseguenze più pesanti di questo clima saranno ovviamente gli studenti, che rischiano di trovarsi ancora una volta isolati, senza ascolto né risposte. La replica migliore a chi ancora ripropone vetusti teoremi e frasi fatte - prosegue l'associazione - sono la partecipazione e l’apertura di reali spazi di confronto e di conflitto realmente plurali ed aperti nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro. Occorre riaprire un vero e serio dibattito sulla 'legalità' che riesca a coinvolgere tante voci diverse, senza rinchiudersi in logiche autoreferenziali o farsi trascinare in una dinamica di sterile botta e risposta con i poteri forti di questa città".

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