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Cronaca Oratoio / Piazza Giuseppe Garibaldi

Donne e uomini scalzi: in 800 in marcia fino alla Torre di Pisa

Circa 800 persone hanno risposto all'appello lanciato da artisti ed intellettuali dal palco della mostra del cinema di Venezia. "Camminare scalzi - hanno spiegato i manifestanti - è un modo per chiedere con forza cambiamenti nelle politiche migratorie"

Circa 800 persone hanno partecipato ieri alla 'Marcia degli Uomini Scalzi' sfilando in centro città per esprimere la loro solidarietà nei confronti di "chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o sopravvivere". Un'iniziativa che ha preso il via da Piazza Garibaldi intorno alle 18 per poi concludersi intorno alle 19.30 sotto la Torre, in Piazza dei Miracoli. Tra i manifestanti, a piedi scalzi e senza bandiere, oltre a cittadini e associazioni del territorio, anche diversi volti noti della 'politica' cittadina: dall'assessore Marilù Chiofalo, al consigliere di Ucic Ciccio Auletta, passando per l'ex assessore alla Cultura, Dario Danti e il segretario provinciale della Cgil, Gianfranco Francese.

Tutti insieme per rispondere all’appello lanciato da diversi artisti ed intellettuali, che dal palco della mostra del cinema di Venezia chiedevano di sostituire i tacchi a spillo sul red carpet con i piedi scalzi, in solidarietà a chi fugge dalla guerra. Poi l’appello è diventato un appuntamento, una 'marcia delle donne e degli uomini scalzi' che si è tenuta in oltre 70 città italiane, tra cui i capoluoghi toscani.

"Camminare scalzi - hanno spiegato i manifestanti - è un modo per chiedere con forza cambiamenti nelle politiche migratorie europee e globali. Chiediamo corridoi umanitari sicuri per le vittime di guerre, catastrofi e dittature, un'accoglienza degna e rispettosa per tutti, la chiusura e lo smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti e il superamento del regolamento di Dublino per creare un sistema unico di asilo in Europa". Perchè "dare accoglienza  a chi fugge dalla povertà - c'è scritto nell'appello - significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze".

La Marcia degli Uomini scalzi a Pisa (Foto Tommaso Fabiani/PisaToday)

Tra i primi firmatari dell'appello: ASGI, Arci Pisa, Arci Valdera, Arci Valdarno Inferiore, CGIL PISA, Libera, Africa Insieme, Rebeldia, ORISS, Soleterre - Strategie di Pace ONLUS, Associazione Eunice, Comitato A. Langer Possibile Pisa, Sinistra Per..., Un ponte per - comitato toscano.

PRESIDIO DELL'UNIONE SINDACALE DI BASE. Alle 17.30, in Piazza XX Settembre, circa una quarantina di persone hanno invece partecipato ad un presidio indetto dall'Usb di Pisa contro "le politiche criminali dell'Unione Europea e dell'Italia che lasciano morire in mare e alle frontiere migliaia di persone".

"Da troppo tempo - ha spiegato Cinzia Della Porta dell'Usb di Pisa - assistiamo alla mattanza di migliaia di esseri umani, costretti a fuggire dalle loro terre a causa di sfruttamento e guerre di aggressione promosse da Usa, Unione Europea e Nato, con l'Europa che conferma giorno dopo giorno la sua essenza di istituzione finaziaria, impermeabile ad ogni valore di umanità". Della Porta ha poi spiegato i motivi per cui l'Usb non ha preso parte alla 'Marcia degli uomini scalzi': "Leggendo i nomi dei firmatari dell'appello - ha detto l'esponente dell'Usb di Pisa - si notano molti personaggi che in passato hanno dato il loro sostegno agli interventi militari che hanno distrutto interi stati, dalla Libia all'Afghanistan, passando per l'Iraq. Si tratta di una manifestazione che promuove valori umanitari, senza però mettere in discussione le cause del disastro sociale e umano a cui siamo di fronte".

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