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Cronaca Marina di Pisa / Viale del Tirreno

Marina di Pisa, il calvario del bagno La Riva: senza sabbia a rischio la stagione

Due violente mareggiate hanno spazzato via l'arenile di fronte allo storico stabilimento balneare del Litorale Pisano. Il titolare non si è dato per vinto e si è rimboccato le maniche, ma gli enti pubblici remano contro

Per una manciata di sabbia che non può essere prelevata, il Bagno La Riva di Marina di Pisa rischia di non aprire ombrelloni e sdraio ai bagnanti. E' Confcommercio che in un comunicato ripercorre il calvario dello storico stabilimento balneare del litorale pisano, devastato da due mareggiate nel breve giro di pochi mesi, in lotta contro il tempo per ristrutturare e poter riaprire per la stagione estiva 2013. "Gli enti pubblici locali oppongono ostacoli e veti, impedendone una effettiva riapertura al pubblico" si legge nella nota dell'associazione di categoria.

Devastato da una prima mareggiata ad ottobre 2012, il bagno ha subito danni strutturali ed economici ingentissimi per una seconda mareggiata nel mese di marzo 2013. Due colpi molto duri, che però non impediscono ai titolari dello stabilimento di rimboccarsi le maniche e lavorare alacremente alla ristrutturazione di arredi e cabine, al fine di non perdere del tutto la stagione. Occorre però sabbia nuova per ripascere l'arenile sconvolto dalle mareggiate. Confcommercio Pisa e il Sindacato Balneari si attivano presso l'ente Parco di San Rossore, l'assessore provinciale Valter Picchi, il dirigente difesa del suolo della provincia di Pisa Giovanni Bracci, il Demanio Marittimo, chiedendo in prima istanza “la possibilità di poter utilizzare il materiale estratto nella fase di realizzazione del Porto di Pisa, al fine del ripascimento dell'arenile del Bagno La Riva”.

"La risposta degli enti interessati è evasiva - affermano da Confcommercio - il direttore dell'Ente Parco Dr.ssa Patrizia Vergari risponde che 'non ci risultano progetti sottoposti a nulla osta del Parco per quanto riportato dalla Vs lettera del 25 marzo 2013'. Tradotto: non ne sappiamo nulla. La Provincia nega il nulla osta per tramite del dirigente Giovanni Bracci, adducendo il fatto che 'le competenze di questo ufficio sono residuali rispetto a quelle degli altri enti interessati' e ricordando che sull'utilizzo della sabbia del Porto di Marina 'si è già espressa una conferenza dei servizi'. Conferenza dei servizi che in data 18 febbraio aveva espresso il parere 'di non autorizzare l'intervento di ripascimento del litorale di Marina di Pisa con le sabbie di dragaggio provenienti dai lavori di realizzazione del Porto di Pisa proposto dalla Soc. Boccadarno Porto di Pisa'. Solo in data 8 maggio 2013 i titolari ottengono il nulla osta per recuperare un po' di sabbia dal Bagno Marta, ma per un completo ripascimento questa sabbia non è sufficiente. Saltata quindi la possibilità di utilizzare la sabbia del porto, gentilmente offerta dalla proprietà a titolo gratuito, con una seconda richiesta ai medesimi enti coinvolti, Confcommercio e Sib scrivono che 'vista la disperazione dei titolari dello stabilimento balneare La Riva, chiediamo in via straordinaria, la possibilità di utilizzare il materiale di 100 metri cubi che si trova nella zona del Calambrone, al fine del ripascimento del Bagno La Riva'".

"La risposta degli Enti sa di beffa - si legge ancora nella nota di Confcommercio - l'Ente Parco declina l'invito con la medesima formula della precedente risposta, mentre Giovanni Bracci, della Provincia di Pisa, risponde sbrigativamente via mail che 'superfluo è il ricorso alla sabbia del Calambrone visto il nulla osta già rilasciato (per il Bagno Marta)' e che: 'la richiesta deve essere effettuata direttamente dal proprietario del bagno; che la sabbia del Calambrone ha caratteristiche diverse da quelle del bagno La Riva e che per questo la Provincia, nell'ambito delle sue specifiche competenze sulla difesa della costa, non può concedere il nulla osta, ancorchè richiesto nei modi e termini corretti'. Insomma, per il Bagno La Riva non c'è niente da fare e aprire lo stabilimento in queste condizioni sarà molto, molto difficile".

“Siamo di fronte ad uno dei tanti casi eclatanti di cieca burocrazia e di ottuso formalismo da parte degli enti pubblici che governano il territorio - afferma Federico Pieragnoli, direttore Confcommercio Pisa - ora se errare è umano, perseverare è diabolico e impedire di fatto ad un imprenditore locale, già colpito in maniera fortissima da due eventi naturali devastanti, di utilizzare una manciata di sabbia del porto o del Calambrone per riaprire finalmente in maniera decorosa la propria attività stagionale è davvero incomprensibile. Questo modo autoreferenziale e intellettualistico di trattare una questione che per un imprenditore vale la vita o la morte è l'aspetto che più ci colpisce e più ci amareggia e fa perdere autorevolezza e credibilità alle istituzioni che dovrebbero tutelarci. Purtroppo constatiamo ancora una volta che la parola 'fare sistema' usata dai vari amministratori locali è in realtà abusata, perché non ha un riscontro effettivo negli atti concreti. Noi - conclude Pieragnoli - restiamo a fianco di questo coraggioso e volitivo imprenditore e della sua famiglia e faremo il possibile e l'impossibile affinchè possa essere pronto nel migliore dei modi per accogliere i bagnanti per questa estate 2013. E' tardi, ma se esiste una precisa volontà di risolvere il problema, qualcosa è ancora possibile fare”.

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