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Cronaca

Mattonaia, il Municipio dei Beni Comuni: "La follia sociale dell'amministrare le città"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Anche a Pisa promuoviamo la mobilitazione lanciata dall’Unione Inquilini contro il provvedimento del Ministro delle infrastrutture Lupi di procedere alla messa all’asta di un milione di case popolari .In questo modo il Governo avvia lo smantellamento completo della presenza di alloggi pubblici per lasciare libero spazio alla speculazione edilizia e al libero mercato, Costringendo gli assegnatari o a indebitarsi per l’acquisto di alloggi senza manutenzioni oppure alla precarietà abitativa visto che il loro alloggio sarebbe comprato da un privato, che se lo è aggiudicato al prezzo d’asta e di mercato.

Il Governo dichiara una vera e propria guerra a tutte e tutti coloro che oggi non riescono a vedere garantito il diritto all’abitare e non tiene conto degli effetti sul milione di famiglie che vivono in case popolari e tantomeno delle 650.000 famiglie collocate nelle graduatorie comunali e alle 70.000 famiglie che ogni anno subiscono una sentenza di sfratto nel 90% dei casi per morosità .

Anche a Pisa rilanciamo con forza la campagna nazionale per chiedere a Regioni e Comuni di rigettare il decreto e chiede in particolare alle Regioni di chiedere l’incostituzionalità della norma che ha generato il decreto.

Abbiamo scelto così la giornata di oggi, anche da un punto di vista simbolico, per presentare l’esposto che verrà inviato alla Corte dei Conti per quanto concerne la “svendita” della Mattonaia, un edificio comunale realizzato con fondi per l’edilizia sociale e mai utilizzato, che l’amministrazione Filippeschi vuole portare a termine con l’imminente pubblicazione di un bando che prevede lo scambio di questo immobile per alcune opere pubbliche.

La Mattonaia in questi decenni ha rappresentato a nostro avviso uno degli esempi più evidenti di cosa significhi “cattiva amministrazione”: alloggi pubblici e fondi a destinazione commerciale lasciati a deperire e all’abbandono, con conseguente perdita di valore. Una meravigliosa piazza pubblica nel centro storico interdetta agli abitanti del quartiere e non fruibile. Migliaia di euro speri inutilmente per rendere inaccessibile questo spazio utilizzato e devastato dai piccioni. Riteniamo che sia venuto il momento di chiedere conto a chi in questi mesi ha permesso questo scempio e ora prova a svendere un  patrimonio pubblico, ovvero di tutte le cittadine e i cittadini.

Ribadiamo la nostra contrarietà al bando di vendita che l’amministrazione vuole pubblicare nelle prossime settimane, dopo continui rinvii, e ci auguriamo che questa nostra voce per un immediato riutilizzo a fini sociali e produttivi venga raccolto, senza proseguire per una strada che non segue l’interesse pubblico.

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