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Cronaca

Menarini: l’avvio degli esuberi aspetterà ancora trenta giorni

Ad annunciare lo stop una nota dello stesso gruppo farmaceutico che però ribadisce "la gravità del contesto". Intanto si prepara un nuovo tavolo per fare il punto della situazione

Il gruppo Menarini ha annunciato in una nota che le procedure di mobilità disposte per oltre mille dipendenti partiranno non prima di trenta giorni, accogliendo la richiesta avanzata dall’assessore in Regione Gianfranco Simoncini e dalla Provincia di Pisa. 

Nel corso di una riunione con il direttore generale del gruppo farmaceutico Domenico Simone, l'assessore aveva invitato l’azienda a sospendere l’avvio degli esuberi “in attesa di una rapida riattivazione del tavolo di settore presso il ministero dello Sviluppo economico. Tale disponibilità - aggiunge l’assessore - consentirebbe, al contempo, la ripresa delle normali relazioni sindacali".

Nonostante la proposta sia stata accolta la situazione resta molto complessa, come ha ribadito oggi la stessa azienda: "Consapevole del suo ruolo industriale e occupazionale nel Paese – si legge nella nota - e dell'importanza del massimo rispetto e dialogo con le organizzazioni sindacali e con le istituzioni, pur sottolineando nuovamente la gravità del contesto, il gruppo Menarini si rende disponibile a sospendere per 30 giorni ogni atto formale relativo all'apertura delle procedure necessarie alla gestione degli esuberi".

Ora si dovrà lavorare per aprire un nuovo tavolo, ma la soluzione non sembra affatto a portata di mano. Il gruppo farmaceutico ha confermato che il crollo degli utili è avvenuto “a seguito della norma che impone al medico di inserire in ricetta obbligatoriamente il principio attivo", norma che secondo l'azienda sta determinando "un massiccio spostamento di quote di mercato dalle aziende farmaceutiche di ricerca e produttrici di farmaci originali a produttori genericisti”.

Una legge giudicata negativamente dallo stesso Simoncini che ha chiesto un intervento urgente al ministro Passera per salvaguardare "lo sviluppo dell'azienda farmaceutica italiana, che e' industria di qualità e che deve continuare a rappresentare un caposaldo dello sviluppo del nostro paese''. 

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