Salute: il professor Menichetti a capo del Gruppo italiano per la stewardship antimicrobica
Una nomina di prestigio per il direttore dell'Unità di Malattie Infettive dell'Azienda ospedaliero universitaria pisana
Questi risultati possono essere ottenuti attraverso il confronto equo fra gli specialisti prescrittori (infettivologi, intensivisti, onco-ematologi, internisti, chirurghi) che, con il coordinamento del farmacista ospedaliero, mettono a punto raccomandazioni/linee-guida sulla profilassi e terapia antibiotica, sulla base dell’epidemiologia locale dei microrganismi responsabili d’infezione e del loro profilo di resistenza antimicrobica.
Oggi la resistenza antimicrobica è la vera spina nel fianco della medicina. Anche le più avanzate tecniche chirurgiche e le più innovative terapie a bersaglio molecolare contro gravi patologie, come quelle oncologiche, vengono vanificate se l’organismo del paziente, già debilitato, si imbatte in un microrganismo agguerrito che, nel corso degli anni, ha sviluppato multiresistenze agli antibiotici. E spesso l’infezione si contrae in ospedale proprio nei reparti a più elevata intensità di cura, dove ci sono pazienti 'fragili' per definizione. Questa battaglia quotidiana si combatte con i nuovi antibiotici per i germi difficili (Klebsiella pneumoniae, Clostridium difficile, Candida), con le idonee misure di igiene da parte del personale sanitario e l’uso delle moderne metodiche microbiologiche, in grado di produrre una diagnosi rapida ed accurata del germe responsabile di infezione. Ed il successo si ottiene solo partendo da un uso razionale e ottimizzato degli antimicrobici, promuovendo programmi di controllo delle infezioni da microorganismi multi resistenti per contenerne la trasmissione crociata, sfruttando l’apporto fondamentale degli specialisti di Igiene ed epidemiologia.