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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Cascina

Meningite, prevenire è meglio che curare: "Non abbassare la guardia"

Il caso, che si è verificato alcuni giorni fa su un bambino di tre anni di Cascina, ha riportato all'attenzione il problema della malattia. I batteri rappresentano la modalità di contagio più diffusa e pericolosa

“La meningite da meningococco B colpisce ancora - dichiara Giovanni Vitali Rosati, pediatra di famiglia e responsabile vaccini della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) Toscana - quattro casi da gennaio ad oggi nel giro di pochi chilometri, in Toscana”. L’ultimo registrato è quello di un bambino di 3 anni di Cascina, ricoverato all’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze per meningite rivelatasi poi, anche questa come le prime 3, di tipo B.

“Di meningite  - prosegue Vitali Rosati - ci si continua ad ammalare, esponendo le persone colpite a sequele anche gravi, e in alcuni casi alla morte nonostante sia una malattia prevenibile. Questo non è più accettabile. A maggior ragione perché le 'armi' a disposizione per contrastare questa patologia non mancano”. Tra le diverse cause che determinano meningite, i batteri rappresentano quella più diffusa e pericolosa, potendo dare origine anche a focolai epidemici che periodicamente suscitano nella popolazione allarmi e paure.

“La comunità scientifica - sottolinea Vitali Rosati - pediatri in primis, è chiamata a diffondere una corretta informazione alle famiglie sui rischi della meningite e sugli strumenti a disposizione per sconfiggerla”. Ma non basta, anche le istituzioni devono fare la loro parte per evitare una situazione a macchia di leopardo nella quale purtroppo si rischia, come in altri casi, di vedere regioni di serie A e regioni di serie B. “Recentemente, il Board del 'Calendario per la Vita', composto dalle principali Società scientifiche che si occupano di prevenzione  (FIMP, SItI, SIP e FIMMG) - prosegue Vitali Rosati - ha proposto di inserire il nuovo vaccino anti-meningococco B tra quelli offerti gratuitamente e attivamente ai lattanti”. “Da un punto di vista epidemiologico - dichiara Vitali Rosati - i casi registrati in Toscana in questi anni sono stati perlopiù da meningococco C e B”. “Naturalmente, visto che la vaccinazione contro il meningococco C in Toscana è prevista dal 2005 e da pochi anni presente anche nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) - conclude Vitali Rosati - abbiamo più facilmente casi da meningococco B”.

Alte coperture vaccinali, affermano dalla Federazione Italiana Medici Pediatri, consentono tra l’altro la cosiddetta immunità di gregge, di proteggere cioè tutta la popolazione, perché in questo modo si riduce la circolazione del batterio causa della meningite. "Non si capisce, quindi - evidenziano ancora - come mai il vaccino per ora sia offerto gratuitamente solo in Calabria ed in Toscana che è sempre stata una regione modello. L’offerta del vaccino dovrebbe essere attiva e gratuita già nel primo anno di vita con 3 dosi più un richiamo, come da recente indicazione delle Società scientifiche FIMP, SItI, SIP e FIMMG".

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