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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Meningite: cos'è, come si trasmette e come si cura

Dopo il caso dello studente di 23 anni di Pisa, si accendono nuovamente i riflettori in Toscana sulla malattia. Ecco un vademecum per conoscerla e riconoscerla

La meningite è un’infiammazione delle membrane (meningi) che avvolgono cervello e midollo spinale.

La malattia è generalmente di origine infettiva e può essere virale, batterica o causata da funghi.
La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. Gli agenti più frequenti sono herpesvirus ed enterovirus.

La forma batterica è più rara ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali. Il periodo di incubazione della malattia può variare a seconda del microorganismo causale.

I pricipali fattori di rischio della meningite batterica sono:

- l'età: la malattia colpisce soprattutto i bambini, i giovani e le persone anziane;
- la vita di comunità: persone che vivono o lavorano in ambienti comuni, come gli studenti nei dormitori universitari o i militari in caserma hanno un rischio più elevato di meningite da meningococco;
- il fumo e l'esposizione al fumo passivo;
- altre infezioni delle prime vie respiratorie.

La meningite di origine fungina si manifesta soprattutto in persone con deficit della risposta immunitaria e può rappresentare un pericolo per la vita.

COME SI TRASMETTE. La meningite si trasmette attraverso la saliva emessa con la tosse del malato, gli starnuti o anche parlando.
Il periodo di incubazione è variabile a seconda del microorganismo in causa.
Nel caso della meningite virale va dai 3 ai 6 giorni, per la forma batterica dai 2 ai 10 giorni.
La malattia è contagiosa solo durante la fase acuta dei sintomi e nei giorni immediatamente precedenti l’esordio.

SINTOMI. I sintomi della meningite sono indipendenti dal germe che causa la malattia.
All'inizio i sintomi possono essere aspecifici: sonnolenza, mal di testa, mancanza di appetito.
In genere, però, dopo 2-3 giorni peggiorano e compaiono nausea e vomito, febbre, pallore, fotosensibilità (fastidio alla luce); tipiche la rigidità della nuca e quella all'estensione della gamba. 
Nei neonati alcuni di questi sintomi non sono molto evidenti, mentre può esserci un pianto continuo, irritabilità e sonnolenza al di sopra della norma, e scarso appetito. A volte si nota l'ingrossamento della testa, soprattutto nei punti non ancora saldati completamente (le fontanelle), che può essere palpato facilmente. 

TERAPIA. Il trattamento della meningite deve essere tempestivo.
Nel caso di meningite batterica si basa soprattutto sulla terapia antibiotica. L’identificazione del batterio che causa la malattia è importante, sia per orientare la terapia antibiotica del paziente, sia per definire se è necessaria la profilassi dei contatti.
Nel caso di meningiti virali, non c'è cura antibiotica, ma la malattia è meno grave e i sintomi si risolvono di solito nel corso di una settimana, senza necessità di alcuna terapia specifica. 
In molti casi è necessario il ricovero in ospedale, anche per limitare la diffusione della malattia ai familiari e contatti più stretti.

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