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Cronaca

Migranti, la SdS aderisce al protocollo regionale: potranno fare volontariato

La Regione finanzierà i progetti con un contributo corrisposto ai comuni. La SdS: "Potranno svolgere attività finalizzate al raggiungimento di uno scopo sociale. L'obiettivo è integrare queste persone nel territorio che li accoglie"

Da ospiti a parte attiva nel tessuto sociale. Grazie all'accordo regionale a cui aderisce la Società della Salute pisana i migranti ospitati sul territorio potranno svolgere attività di volontariato a favore della comunità.

"Con questo protocollo - spiega la presidente della SdS e assessore al Sociale del comune di Pisa, Sandra Capuzzi - i migranti inseriti in strutture di accoglienza del territorio potranno svolgere attività di volontariato finalizzate al raggiungimento di uno scopo sociale o di pubblico interesse. Potranno ad esempio essere utilizzati per ripulire i fossi o svolgere mansioni all'interno delle stesse associazioni di volontariato. L'obiettivo è quello di consentire loro di recuperare un ruolo attivo all'interno della società, permettendogli di integrarsi nel tessuto sociale".

"Un'iniziativa - afferma Giuseppe Cecchi, direttore della SdS pisana - che è in linea con con quello che è il principio che abbiamo sempre sposato, quello cioè dell'accoglienza diffusa. L'obiettivo è quello di integrare ed includere queste persone nel territorio e nella società che li accoglie. Per fare questo è però necessario che vengano mobilitate tutte le forze attive sul territorio: dalle associazioni di volontariato e promozione sociale alle cooperative. Quello dell'immigrazione è un fenomeno che va governato e che non si può più affrontare con la logica dell'emergenza".

IL PROTOCOLLO. L'accordo a cui ha aderito la SdS pisana - recentemente sottoscritto tra Anci Toscana, Regione Toscana, Prefettura di Firenze, associazioni di volontariato e cooperative sociali - prevede che sia la Regione a finanziare i progetti di inserimento attraverso un contributo che verrà corrisposto ai comuni. Un budget che servirà però solo per coprire le spese assicurative necessarie per l’esercizio delle attività previste da parte dei migranti, le attrezzature indispensabili a svoglere la mansione, e le eventuali attività di orientamento e formazione.

IL PIANO. La Società della Salute sta già raccogliendo le adesioni di associazioni di volontariato e di promozione sociale che predispongono appositi progetti. Hanno già aderito: Arci provinciale, Acli provinciale, La Racchetta (Cascina), Croce Rossa di Cascina, Misericordia di Calci, San Vincenzo De Paoli di Calci, Orti Pisani Onlus (San Giuliano Terme), Bagni Crea (San Giuliano Terme), Misericordia di Vicopisano, Vicoverde (Vicopisano), Orcotondo (Vicopisano), Ortaccio (Vicopisano). A queste si stanno aggiungendo altre associazioni del territorio dell’area pisana (Calci, Cascina, Vecchiano, Vicopisano, Fauglia, Crespina Lorenzana, San Giuliano Terme, Pisa, Orciano Pisano).

Dall’altro lato la SdS coinvolgerà i migranti ospiti nelle strutture per spiegare loro il progetto vagliandone la disponibilità a partecipare. Trattandosi di una di una delle prime esperienze del genere in Regione non ci sono dati che indichino quella che potrebbe essere la percentuale di adesione degli stessi migranti ai progetti di volontariato proposti.

LA SITUAZIONE. I migranti che attualmente si trovano sul territorio pisano sono 294 (anche se in totale sulla provincia sono circolalti fin ora circa 450 richedenti asilo). Di questi, il comune di San Giuliano Terme ne ospita 121 e il comune di Pisa 51. "Fondamentale - ha detto il direttore della SdS di Pisa Giuseppe Cecchi - è stato il ruolo svolto in questi mesi dagli enti locali, che nella gestione del fenomeno hanno sempre avuto un ruolo attivo e propositivo, continuando ad avanzare soluzioni".

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