rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca La Cella / Via Giuseppe Saragat, 24

Emergenza abitativa, minacce e aggressioni ai dipendenti della SdS: "Ora basta"

Trentacinque lavoratori della Società della Salute pisana hanno lanciato un appello affinchè possa essere ristabilito un clima senza conflittualità eccessive, nell'interesse di tutti gli utenti, a partire dai più fragili

Stanchi del clima di intimidazione che si è venuto a creare, i dipendenti della Società della Salute pisana hanno scritto una lettera affinchè possano tornare a lavorare con la massima serenità. Gli abitanti di Sant'Ermete con gli attivisti del gruppo Prendocasa Pisa stanno continuando a evidenziare la loro situazione, ponendo l'attenzione sull'emergenza abitativa a Pisa. Prima un blitz durante l'assemblea del Partito Democratico, poi quello negli uffici della Società della Salute. Ora sono i dipendenti dell'ente a dire basta.

"Le vicende politiche e sociali legate ai bisogni emergenti dei cittadini pisani fanno emergere una elevata tensione nel contesto cittadino - affermano in una lettera 35 dipendenti della Società della Salute - nel corso degli ultimi mesi queste tensioni si sono manifestate in un crescendo di episodi di minacce e aggressioni, che oltre a manifestarsi nei confronti degli amministratori della città, hanno interessato diversi operatori e servizi della SdS. Negli scorsi giorni questa tensione si è nuovamente scaricata nella sede della SdS Pisana, influendo negativamente sul lavoro quotidiano e mettendo in particolari difficoltà alcuni colleghi".

"La situazione, oltre a preoccuparci come cittadini, ci interroga come lavoratori - proseguono - il lavoro sociale è un lavoro di frontiera ed è sempre più complesso tentare di lavorare in modo equo con una situazione di forte riduzione delle risorse economiche e di organico, però è quanto mai necessario. L’equità richiede comprensione, valutazione e l’uso di regole condivise che se forzate possono forse risolvere una singola situazione, ma si riversano inevitabilmente su qualcuno di più fragile e meno rappresentato che non potrà usufruire di servizi". "Per questo - evidenziano ancora i dipendenti - riteniamo opportuno che, oltre ai diritti e ai bisogni delle persone, venga tutelata la nostra possibilità di continuare a dare risposte ed erogare interventi in un contesto sicuro e non turbato da conflittualità eccessive, questo nell’interesse della comunità e delle persone che in questo momento sono più fragili. Il nostro è un appello affinché sia possibile ristabilire un clima di collaborazione e corresponsabilità e si rafforzi la cooperazione tra le istituzioni preposte alla gestione dei servizi di assistenza, quelle di tutela della sicurezza e le forze sociali".

EMERGENZA ABITATIVA. L'amministrazione comunale intanto si prepara ad affrontare l'emergenza abitativa, visto che da qui alla fine dell'anno saranno 40 gli sfratti esecutivi previsti. Il piano è già in avanzata fase di elaborazione: per venti famiglie sotto sfratto, infatti, sarà possibile trovare una soluzione utilizzando gli strumenti già disponibili quali i contributi all’affitto e le assegnazioni straordinarie.

"Per gli altri nuclei familiari, invece, l’intenzione è di risolvere il problema, in parte mettendo loro a disposizione una parte delle 23 abitazioni popolari di Sant’Ermete attualmente sfitte a cui l’Apes assicurerà nuovamente l’abitabilità per poi affidarle alla Società della Salute - fanno sapere dall'amministrazione comunale - e in parte utilizzando dieci delle 28 abitazioni costruite dall’impresa Condotte fra l’Aurelia e viale delle Cascine, ma rimaste invendute che saranno affidate all’Agenzia Casa e affittate a canone concordato. Le altre 18, invece, saranno affidate al Diritto allo Studio per dare accoglienza agli studenti che hanno diritto ad un posto letto".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Emergenza abitativa, minacce e aggressioni ai dipendenti della SdS: "Ora basta"

PisaToday è in caricamento