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Cronaca Porta a Mare

Emergenza Coronavirus: allungata la permanenza all'asilo notturno di Porta a Mare

Obbligo inoltre d’indossare le mascherine all’interno e visiere protettive in dotazione a ciascun operatore. Diminuiti i posti letto per garantire il distanziamento

Allungata da venti a trenta giorni la permanenza nell’asilo notturno di Porta Mare, la principale struttura d’accoglienza per persone senza dimora della città.  E poi introdotto l’obbligo d’indossare le mascherine all’interno e visiere protettive in dotazione a ciascun operatore. “La curva del contagio da pandemia ha ricominciato lentamente a rialzarsi anche in Toscana e così abbiamo deciso di ripristinare immediatamente alcune delle misure preventive che avevamo attivato già nelle settimane del lockdown e nel periodo immediatamente successivo - spiega la presidente della Società della Salute della Zona Pisana Gianna Gambaccini  - in particolare la decisione di estendere il periodo di permanenza nella struttura è dettata dalla volontà di continuare ad assicurare un servizio essenziale per il nostro territorio riducendo il turn over all’interno del centro”.

Sono misure di prevenzione che vanno ad aggiungersi a quelle già in essere fin dai primi giorni dell’emergenza sanitaria e mai venute meno: i posti sono stati leggermente diminuiti (da 28 a 22) per assicurare il distanziamento nelle camere e sempre per lo stesso motivo la cena e la colazione sono servite a turni di otto persone per volta. Inoltre all’ingresso a tutte le persone viene misurata la temperatura con l’ausilio di un termoscanner e i servizi del centro diurno (docce, lavatrice e colloqui con l’assistente sociale) possono essere utilizzati previo appuntamento.

“Sono interventi necessari in un tempo di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo e gli utenti lo hanno capito e si adeguano con spirito di collaborazione - conclude Gambaccini - anche grazie ad essi ultimamente non vi sono mai stati casi di Covid-19, all’interno della struttura e in tutto il nostro territorio, abbiamo avuto solo due persone senza dimora, ad aprile scorso, prontamente individuati grazie alle precauzioni messe in campo e messi in quarantena. Proprio per questo, però, non è assolutamente il caso di abbassare la guardia”.

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