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Cronaca

Case popolari a Sant'Ermete: cambia il masterplan, sì al recupero di vecchi alloggi

Il Comune lavora per riattivare il cantiere fermo, mentre rivede anche il progetto generale non prevendo più l'abbattimento di tutti i vecchi edifici

Al via il procedimento per rivedere il masterplan per la riqualificazione degli edifici popolari nel quartiere di Sant’Ermete. La Giunta Comunale di Pisa, nell’ultima riunione, ha espresso l’opportunità di rivedere il documento che era stato approvato nel 2013, e prevedeva in origine la realizzazione di fabbricati nuovi per un totale di 92 alloggi (39 + 33 +20) e un finanziamento complessivo di 10 milioni da parte della Regione Toscana. Contestualmente alla necessità di approvare un nuovo masterplan, la Giunta ha riconosciuto l’esigenza di completare quanto prima la ricognizione degli interventi e delle opere necessarie per il completamento dell’edificio erp in corso di realizzazione a Sant’Ermete e procedere ad un nuovo appalto dei lavori, valutando anche l’opportunità di rivedere le soluzioni progettuali adottate. Questo è quanto ha annunciato l’assessore ai lavori pubblici, con delega ai Grandi interventi erp del Comune di Pisa, Raffaele Latrofa, stamani in conferenza stampa a Palazzo Gambacorti, insieme al nuovo dirigente del settore, Daisy Ricci.

Il nuovo masterplan rappresenterà il completamento del Programma di Riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile nel quartiere Sant’Ermete, redatto sulla base del Protocollo di Intesa fra Regione Toscana, Comune di Pisa e Apes e scaturito dagli approfondimenti del tavolo tecnico appositamente costituito, con particolare riferimento alla fattibilità rispetto ai vincoli di sicurezza aeroportuale e di tutela dei beni culturali. La revisione dovrà tenere conto in particolare dei contenuti del Piano di Indirizzo Territoriale e Piano paesaggistico Regionale, del Regolamento Urbanistico vigente e del Piano Strutturale Intercomunale adottato. In particolare, gli elaborati del Piano Strutturale Intercomunale prevedono di "completare gli interventi di riqualificazione degli insediamenti popolari di Sant’Ermete, attraverso l’attivazione di progetti di rigenerazione urbana orientati a valorizzare e favorire la qualità e riconoscibilità dell’architettura contemporanea e la qualità degli spazi aperti urbani".

La demolizione dei fabbricati esistenti prevista dal masterplan approvato nel 2013 è oggi subordinata agli esiti della 'Verifica di interesse culturale' visto che gli immobili sono stati ultimati nel 1948 (hanno più di 70 anni). Durante le riunioni del Gruppo Tecnico di cui al Protocollo di Intesa, è emersa l’opportunità di rivedere l’articolazione dell’intervento proponendo la riqualificazione di parte degli edifici esistenti. La ristrutturazione dei fabbricati esistenti può consentire la realizzazione di unità immobiliari con 3 camere e un numero di unità immobiliari per blocco variabile da 9 a 12 a seconda delle dimensioni dei singoli alloggi. Sarebbe comunque possibile ottenere alloggi di dimensioni superiori a quelle del masterplan già approvato e quindi più rispondenti alle esigenze degli abitanti del quartiere, come emerso anche durante l’incontro della scorsa settimana tra Comune e rappresentanti del Comitato di Sant’Ermete. Il recupero del patrimonio edilizio esistente è inoltre obiettivo prioritario delle disposizioni vigenti e consente il contenimento del consumo di suolo.

2022 latrofa master plan alloggi sant'ermete (3)-2

"Dal mese di aprile - afferma Latrofa - in cui ho ricevuto la delega ai Grandi interventi erp, ci siamo messi subito al lavoro insieme alla nuova dirigente e di concerto con la Regione Toscana, per modificare il masterplan e soprattutto far ripartire, come primo obiettivo, il cantiere dei 33 alloggi a Sant’Ermete. Abbiamo già tenuto riunioni con il nuovo tavolo tecnico che è stato appositamente istituito e da queste è scaturita la possibilità di terminare il progetto esecutivo dell’edificio dei 33 alloggi. Sarà quindi adesso possibile passare alla fase di gara per poter aggiudicare i lavori di completamento dell’edificio. Siamo già al lavoro anche per cercare i finanziamenti che mancano per realizzare gli ulteriori alloggi che erano previsti nel masterplan (i 39 già realizzati, i 33 in corso di costruzione e gli ulteriori 20 previsti). Oltre a tutto ciò ci concentreremo su ulteriori modifiche al progetto complessivo di riqualificazione del quartiere, inserendo spazi verdi e parcheggi a disposizione dei residenti".

"Con la delibera di Giunta che presentiamo oggi - ha proseguito - portiamo una modifica al masterplan precedente, che prevedeva di demolire tutti i fabbricati esistenti e mettiamo sul campo l’ipotesi di riqualificazione alcuni dei fabbricati esistenti, senza più demolirli, andando a guadagnare nel numero totale degli alloggi (che dai previsti 20 passerebbero a 27), nelle dimensioni (e nel numero di stanze interne) degli appartamenti. Per quanto riguarda i tempi e i finanziamenti, per l’edificio dei 33 alloggi contiamo di andare in gara presto e arrivare nel primo semestre del 2023 a iniziare i lavori di realizzazione finale. In parallelo a questo lavoro contiamo di elaborare anche i progetti esecutivi delle tre stecche di fabbricati vecchi, che vorremmo lasciare in piedi e riqualificare, per non perdere ulteriore tempo, visto che l’accordo originario risale al 2011. Al finanziamento iniziale delle Regione di 10 milioni di euro, è necessario a questo punto aggiungere un’integrazione che in parte dovrebbe arrivare sempre da parte della Regione Toscana, come vedremo nel futuro, e in parte con lo stanziamento già fatto in bilancio di 800mila euro da parte del Comune di Pisa".

"Per quanto riguarda la situazione del cantiere dei 33 alloggi che è stato abbandonato dalla ditta costruttrice che si era aggiudicata l’appalto, con conseguente risoluzione del contratto, abbiamo avuto modo di riscontrare che inizialmente da parte di Apes, con una decisione univoca, era stato deciso un ribasso sostanziale di tutti i prezzari regionali che poi sono andati in gara così ribassati. E’ un fatto che la ditta costruttrice si è trovata poi nelle condizioni di non poter proseguire i lavori e abbandonare il cantiere", conclude l'assessore sul caso.

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