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Cronaca

Moschea, sì della Giunta Conti: "Atto dovuto per la sentenza del Tar, restiamo contrari"

Approvato con la comunità islamica lo schema di convenzione per il luogo di culto a Porta a Lucca. Il sindaco di Pisa: "La responsabilità è della maggioranza di Filippeschi"

La giunta comunale di Pisa ha approvato con una delibera, ieri 15 aprile, lo schema di convenzione con la comunità islamica per la realizzazione della moschea a Porta a Lucca. Si chiude così la lunga vicenda burocratica. Per il sindaco Michele Conti si tratta di "un atto dovuto", per quanto il primo cittadino ribadisce la propria contrarietà alla localizzazione nella zona di via del Brennero del luogo di culto. 

"La delibera di oggi - ha commentato il primo cittadino - è un atto dovuto che dà seguito alla sentenza del Tar che ha accolto il ricorso della comunità islamica di Pisa sulla moschea. Nella motivazione della sentenza si legge che: 'l'associazione ricorrente è portatrice dell'interesse alla realizzazione di un edificio di culto, l'unico, nel Comune di Pisa, destinato a soddisfare le necessità di quanti pratichino la religione islamica. Si tratta di un interesse particolare in quanto espressamente considerato dall'art. 8 della Costituzione, e riguardante la pratica di una delle religioni più diffuse al mondo, negli ultimi decenni ampiamente praticata anche in Italia'. Pertanto, l'approvazione dello schema di convenzione da parte della Giunta è un atto dovuto che abbiamo assunto oggi ad esito del perfezionamento di alcuni procedimenti amministrativi, trattandosi di un permesso a costruire convenzionato per la realizzazione di opere di interesse pubblico, quali ulteriori stalli di sosta e di un tratto di pista ciclabile".

Dopo l'approvazione della Giunta, l'amministrazione a breve sottoporrà al Consiglio Comunale anche l'atto per l'acquisizione al patrimonio comunale di una porzione di piazza Martin Luther King, necessaria alla realizzazione dell'opera. "Rimaniamo fermamente convinti - ha tuttavia sottolineato Conti - che le valutazioni di carattere tecnico-amministrativo che abbiamo svolto in questi due anni e mezzo portano tutte alla medesima conclusione: quell'area non è adatta a ospitare qualsiasi luogo di culto. Lo abbiamo sostenuto in ogni sede e ribadito anche nell'aggiornamento delle linee di mandato. In questo modo abbiamo provato a sostenere le nostre ragioni pur tenendo sempre aperto un canale di dialogo con la comunità islamica per valutare localizzazioni alternative e, indipendentemente dall'iter amministrativo relativo al permesso a costruire a Porta a Lucca, sono ancora in corso interlocuzioni con la comunità islamica e i professionisti di parte".

Difficile immaginare ora nuovi ribaltoni. Conti parla esplicitamente di responsabilità politiche: "La Pubblica Amministrazione si muove attraverso atti nel pieno rispetto delle leggi e queste ci impongono di procedere in una direzione. Se la moschea verrà costruita in un luogo non adatto, sarà altresì facile comprendere a chi intestare le responsabilità di una scelta che riteniamo urbanisticamente infelice, visto che al nostro insediamento erano state già create le condizioni per le quali oggi siamo arrivati a questo atto. Nel 2012, infatti, la maggioranza che sosteneva l'allora sindaco Marco Filippeschi aveva approvato una variante al regolamento urbanistico che prevedeva la costruzione di un luogo di culto in una zona allora destinata a verde pubblico, avviando così un percorso che la sentenza del Tar ha reso irreversibile. Quel terreno venne poi acquistato dall'associazione culturale islamica fra il 2013 e il 2014 e questo nonostante il vigente regolamento urbanistico individuasse molte aree destinate a 'luogo di culto' già disponibili senza la necessità di fare una variante ad hoc".

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