rotate-mobile
Cronaca Centro Storico

Movida e 'fase 2', le richieste degli esercenti: "Più lotta agli abusivi e orari di vendita più lunghi"

Lo stop all'asporto alle 19 e la chiusura alle 24 in centro storico non piacciono a Confcommercio e Confesercenti, che chiedono correzioni all'ordinanza del sindaco di Pisa

L'ordinanza del Comune di Pisa che regolamenta la vendita di bevande alcoliche e l'apertura dei locali, nel contesto della 'fase 2' dell'emergenza Coronavirus, non piace alle associazioni di categoria. Quantomeno nella formulazione attuale, che impone per il centro storico lo stop all'asporto alle ore 19 e la chiusura degli esercizi alle 24. 

"Il divieto da asporto per le bevande alcoliche per il centro storico è un provvedimento ingiusto e sbagliato - afferma il direttore di Confcommercio Federico Pieragnoli - che colpisce arbitrariamente gli imprenditori regolari e non modifica di un nulla il rischio degli assembramenti. E gli abusivi esultano! Non riesco a capire come si possa arrivare a partorire simili decisioni, mazzate su chi investe e intraprende in modo regolare, tanto più in una fase come questa che richiede alle imprese sforzi enormi per ripartire. Gli affari sono si ridotti dell'80%, il turismo completamente azzerato e il lavoro delle Università, un buon 40% dei fatturati, è trasferito tutto online. Vista l'assenza concreta di interventi del Governo a sostegno, come minimo un 30% delle attività commerciali non riusciranno a riaprire".

Confommercio chiede quindi più impegno per contrastare gli abusivi, rispetto i controlli presso le attività. "Trasformare tutto il centro storico in una zona rossa è sbagliato - aggiunge Pieragnoli - e anche contraddittorio rispetto all'esigenza di evitare assembramenti e contagi da Covid. Basta fare un giro in città, in pieno giorno, per vedere che gli assembramenti ci sono, senza che nessuno intervenga. L'unico assembramento contagioso diventa quello davanti ai locali... Apprezziamo lo sforzo del sindaco per l'annullamento della Cosap, della Tari, della tassa di soggiorno e tutto il resto, ma fino a quando chi ci governa a tutti i livelli non capirà che il problema vero è quello economico, e fino a quando si continueranno a bastonare le imprese, il risultato sarà quello di avere città sempre più desertificate, preda di fenomeni poco rassicuranti per tutti".

Propone una modifica Confesercenti, nel senso di estendere gli orari di operatività dei servizi. L'associazione punta ad un diverso dislocamento delle forze dell’ordine a controllo dei fenomeni di mala movida, un allungamento di due ore della possibilità di asporto rispetto all'ordinanza del sindaco Conti, lo spostamento alle una dell'orario di chiusura dei pubblici esercizi.

"Siamo certi che l’esperienza e il contributo attivo dei pubblici esercizi cittadini, da noi rappresentati in larga maggioranza - spiega il presidente Massimo Rutinelli - se presa in considerazione possa equilibrare le esigenze di sicurezza legate alla fase 2 con la vivibilità del centro storico per i residenti, garantendo al contempo un quadro di regole definite e di responsabilità per i locali". Il presidente Fiepet entra poi nel dettaglio. "Lo scorso weekend i locali di piazza delle Vettovaglie hanno chiuso alla mezzanotte, come previsto dall’ordinanza, così come quasi tutti i locali limitrofi. Ciò nonostante, il persistere dei fenomeni di abusivismo commerciale legato allo smercio illegale di alcolici ha generato evidenti problemi di ordine pubblico non imputabili ai locali. Riteniamo pertanto necessario che il dispiegamento interforze rimanga sino alle 3 per scongiurare tali fenomeni. Presidio che potrebbe iniziare anche più tardi rispetto all’orario normalmente previsto, rafforzandolo con un numero telefonico di riferimento al quale i titolari di attività commerciali possono rivolgersi in tempo reale".

Sulla estensione del suolo pubblico: "Per le Vettovaglie si ritiene indispensabile concedere l’estensione a parte della piazza, al di fuori dei soli loggiati, nel rispetto delle regole di delimitazione e decoro urbano. Le delimitazioni consentiranno di collegare ogni spazio in concessione ad un locale specifico e sarà cura del singolo esercente e del proprio personale la pulizia della pertinenza con una maggiore responsabilizzazione dei titolari dei locali pubblici". Fiepet propone anche modifica sugli orari dell’ordinanza, "ampliando l’orario di somministrazione fino alle una. Per l’asporto si chiede di portare il divieto alle 21 in considerazione della presenza nel centro storico di numerose attività di pizzeria e di ristorazione che effettuano questo tipo di vendita".

Horeca: "Se lo stato ci è lontano, il Comune di Pisa ci stia vicino per poter tornare velocemente in carreggiata"

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Movida e 'fase 2', le richieste degli esercenti: "Più lotta agli abusivi e orari di vendita più lunghi"

PisaToday è in caricamento