"Il progetto triplica, il movimento si moltiplica": i No Base rilanciano la mobilitazione
Critiche alle istituzioni da parte degli attivisti del 'Movimento No Base né a Coltano né altrove'. Nuova assemblea il 7 ottobre
"Dopo il 2 giugno, dove 10mila persone hanno attraversato l’area interessata al progetto della base militare, vogliamo continuare a far crescere questo movimento, a farlo radicare nel territorio, a confrontarci con la collettività, a tessere nuove relazioni". E' così che il 'Movimento No Base né a Coltano né altrove' lancia la prossima assemblea per venerdì 7 ottobre alle ore 18 a Palazzo Ricci, in via del Collegio Ricci 10 a Pisa. Un appuntamento che segue la mobilitazione, con forte critica verso le istituzioni dopo le recenti aperture a nuove articolazioni del progetto.
"Dopo l’ultimo tavolo interistituzionale del 28 settembre - scrive in una nota il movimento - le istituzioni coinvolte vanno nella direzione di un ampliamento del progetto e di una sua dislocazione in più parti. Dall’incontro tra istituzioni e Arma dei Carabinieri e Parco emerge l’intenzione di intervenire in due aree interne al Parco di Migliarino - San Rossore - Massaciuccoli, ovvero a Coltano e nell’area del Cisam, e di dislocare parte del progetto a Pontedera. Il sindaco Conti, in un farsesco duello col Presidente della Regione Giani pretende che tutto il progetto rimanga sul comune di Pisa e rilancia chiedendo, non contento, di utilizzare anche aree di Ospedaletto, sia pubbliche che private. Chiede inoltre di utilizzare la Paradisa per gli alloggi per i militari. Anche se il sindaco continua a parlare di consumo di suolo zero, la verità è che l’Arma dei Carabinieri vuole un’area estesa per realizzare il centro di addestramento, che andrà individuata e cementificata. Inoltre, anche la volontà espressa dal tavolo di ristrutturare gli immobili storici di Coltano all’interno di questo progetto malcela l’intenzione di privatizzare quegli spazi e destinarli ad un utilizzo militare".
"In sostanza - riassumono i No Base - triplica l’estensione del progetto e con questa i costi, considerando che si parla anche di espropriare enormi aree private. Nei mesi scorsi abbiamo instancabilmente presidiato il borgo di Coltano organizzando incontri, passeggiate e assemblee. Questa volta sentiamo l’urgenza di portare questa lotta in città, dentro gli spazi universitari, affinché possa essere il più partecipata possibile".