Riapertura Distretto 42, il Municipio: "Non cerchiamo forzature, parli la politica"
Caduti i sigilli per una questione burocratica il Municipio chiede a gran voce un incontro col Comune di Pisa, in modo da avviare le trattative con Demanio e Ministero della Difesa. I ragazzi tracciano l'iter per restituire l'immobile alla città
La recente ordinanza del Tribunale di Pisa che ha disposto il decadimento dei sigilli entro il 14 giugno ha riacceso le rivendicazioni del Municipio sullo stabile di via Giordano Bruno. La notizia è certamente un segnale positivo per gli attivisti, che però tengono a far sapere che "non è per un cavillo burocratico che vogliamo rientrare al Distretto 42, vogliamo farlo a seguito di un chiaro percorso politico. Chiediamo quindi che si segua la strada concordata con l'Amministrazione il giorno dello sgombero, cioè di attivare urgentemente il tavolo di lavoro per concordare la concessione gratuita del bene secondo il regime del federalismo demaniale".
L'appello che i ragazzi lanciano alle forze politiche e civili è quello di seguire da vicino questo momento di transizione, in modo da evitare che ci siano nuovi sequestri o chiusure definitive. "Sarebbe il modo definitivo – dicono – per certificare l'intenzione di lasciare quest'area all'abbandono, in attesa di qualche progetto speculativo". Per dimostrare l'intenzione di massima collaborazione una delegazione del Municipio è stata ricevuta oggi dal Questore di Pisa, dove gli attivisti hanno ribadito le intenzioni di voler seguire la via della diplomazia.
Il prossimo passo è quindi l'incontro con i soggetti istituzionali, atto che dovrà avvenire "in tempi ragionevoli", come espresso dall'assemblea cittadina tenutasi il 20 maggio scorso al circolo Agorà. "Se non riceveremo alcuna convocazione risentiremo la città e decideremo cosa fare. Non vogliamo forzare in alcun modo le cose, ma è tempo che la politica si alzi in piedi e finalmente si faccia carico delle sue responsabilità".
