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Cronaca

Licenziamenti: non c'è pace per le lavoratrici del Meditur Hotel di Migliarino

Licenziamenti improvvisi e ritardi negli stipendi al Meditur Hotel di Migliarino, dopo neanche quattro mesi dalla riapertura e nonostante il lavoro non manchi e le camere siano tutte piene

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

La serenità è durata poco per le lavoratrici e i lavoratori dello storico Hotel di Migliarino. Nello scorso mese di marzo, dopo quattro mesi di chiusura, l'ex albergo Idea Hotel aveva riaperto con la nuova insegna Meditur, il nome del gruppo che poche settimane prima aveva rilevato la gestione dopo la rocambolesca chiusura dello scorso novembre causata dalle vicissitudini della Poligest srl, dichiarata fallita a marzo 2014. Il nuovo datore di lavoro, Cokibobo srl, si era presentato nel migliore dei modi, assumendo l'intero personale in forza e confermando buona parte dei lavoratori dell'appalto di pulizie. Dopo neanche quattro mesi la doccia fredda. Due lavoratrici si sono viste recapitare una lettera di licenziamento per giustificato motivo oggettivo dovuto alla "sfavorevole situazione di mercato e (al)la crisi economica che ha determinato un drastico calo dell'attività, in particolare di ristorazione, con la conseguente esigenza di ridurre i costi".

«Abbiamo accolto la notizia con stupore» dice Matteo Taccola della FILCAMS CGIL di Pisa, «data la volontà manifestata da parte della nuova Azienda, solo pochi mesi fa, di investire nel rilancio della storica struttura alberghiera di Migliarino. Da allora l'Azienda ha pure effettuato delle nuove assunzioni stagionali rispetto al personale già esistente e nessuno poteva immaginare che, proprio nel mezzo dell'alta stagione, si potesse procedere ad una riduzione del personale. Abbiamo chiesto un incontro urgente» prosegue Taccola «per analizzare la situazione aziendale e cercare tutti i possibili percorsi per scongiurare la perdita dei posti di lavoro. Nel frattempo, abbiamo chiesto alla Società di ritirare le lettere di licenziamento.» Purtroppo l'Amministratore della Società ha tenuto a precisare che non vuole tornare indietro sui suoi passi: per questo la FILCAMS CGIL di Pisa ha deciso di proclamare uno stato di agitazione e di chiedere l'attivazione di un tavolo congiunto da parte del Sindaco di Vecchiano, che nei mesi della chiusura si è più volte interessato alla vicenda.

Le difficoltà di questa nuova gestione non si limitano, purtroppo, ai dipendenti diretti, poiché anche le lavoratrici in appalto stanno subendo effetti negativi dal cambio della committenza. Da marzo, mese in cui è ripartito l'appalto di pulizie ai piani, le dipendenti hanno riscosso solo un misero stipendio di appena 90 €. La Cooperativa HTL Service, contattata dal sindacato, ha dichiarato che i ritardi nel pagamento degli stipendi sono dovuti al mancato pagamento delle fatture da parte di Cokibobo, verso cui giorni fa è già stata inoltrata una lettera di messa in mora. Qualora la situazione non rientrasse, la Cooperativa ha fatto capire che potrebbe risolvere il contratto di appalto, con il rischio di ulteriori licenziamenti.

«Una situazione paradossale» conclude Taccola «perché il lavoro non manca e le camere sono quasi sempre tutte piene. L'ennesima dimostrazione che nel settore alberghiero ormai si cerca di creare margine o di fare investimenti solo operando tagli sul personale e sul costo del lavoro, a discapito anche della qualità del servizio alla clientela. Da tempo la FILCAMS CGIL denuncia la pericolosa deriva in cui si sta avviando il turismo, uno dei settori a nostro giudizio assolutamente strategici per rilanciare l'economia italiana. »

FILCAMS CGIL PISA

Pisa, 19 giugno 2015

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