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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca Putignano / Via Ettore Socci

Nuovi alloggi popolari a Sant'Ermete, i residenti: "Abitiamo in un edificio con enormi criticità"

Dall'accesso ancora sbarrato dal cantiere, alla cassetta della posta 'dimenticata': viaggio nelle problematiche degli alloggi di via Socci

Il navigatore del cellulare annuncia fiero: "Siete giunti a destinazione. La vostra meta è sulla destra". Pannelli, transenne, erba alta, secchi accatastati alla rinfusa insieme a diversi utensili da costruzione, nessun varco aperto per poter imboccare il viale d'accesso al nuovo blocco di alloggi popolari del quartiere di Sant'Ermete. Il nuovo edificio inaugurato due mesi fa si presenta così a chi intende raggiungerlo: un blocco separato dalla strada principale dal cantiere che non è ancora stato smantellato né, tantomeno, messo in sicurezza. Dalle transenne fanno capolino Andrea Giovannini, Kevin Speranza e Daniele De Simone, tra i coordinatori del Comitato dei residenti di Sant'Ermente, che fanno cenno di percorrere il perimetro dell'isolato: "All'incrocio svoltate a destra, costeggiate il perimetro e poi imboccate i viali interni delle case popolari. Soltanto così si può arrivare al nuovo blocco".

Sulla vetrata di uno dei locali a uso comune situato al pianoterra dell'edificio compare un foglio affisso in fretta e furia da alcuni tecnici dell'Apes "che hanno visto bene di non prendere parte al presidio di questa mattina" (martedì 24 maggio), spiega Kevin. Viene spiegato che il passaggio pedonale su via Emilia sarà aperto il 7-8 giugno: "Ci credo poco che si riferiscano al 2022 - commentano con un pizzico di ironia e tanta amarezza i residenti schierati all'ingresso del condominio - per mettere in sicurezza e sgomberare il cantiere c'è bisogno di una gara per assegnare l'appalto. E' parecchio improbabile che tutti questi passaggi si svolgano in appena due settimane".

Questo è soltanto uno degli aspetti di grave criticità che denunciano i residenti dei nuovi alloggi popolari. "Pensate che manca la cassetta della posta al portone d'ingresso, che è già rotto. Non chiude più, rimane aperto. E manca pure l'illuminazione esterna - spiegano Kevin e Andrea - fino a ieri le raccomandate, le bollette, tutte le lettere venivano ammucchiate per terra. Da oggi c'è una scatola messa a disposizione da una residente. Apes ha comunicato che giovedì 26 verrà installata la nuova cassetta: c'era bisogno di protestare per ottenerla?". Ancor più grave la mancanza di un sito dove conferire i rifiuti: "Non c'è alcun accordo con Geofor - sottolinea Daniele - gli inquilini in questi due mesi sono stati obbligati ad appoggiarsi ai cassonetti degli altri blocchi, con la speranza che gli operatori dell'azienda portassero via anche i sacchi in più". Pare che nei prossimi giorni verrà allestita una piazzola temporanea dove i residenti del nuovo blocco potranno lasciare i loro rifiuti domestici, "ma anche in questo caso la disorganizzazione regna sovrana. Qual è il calendario del ritiro? Con quali sacchi?" si chiedono Kevin e Andrea insieme agli inquilini.

I pannelli elettrici degli appartamenti non sono a norma, con gli sportelli sprovvisti della serratura per la chiusura a chiave: il risultato è che i contatori sono liberamente accessibili anche da chi non abita nell'edificio, ma soprattutto possono essere toccati inavvertitamente da mani inesperte, come quelle dei bambini. "Li abbiamo dovuti bloccare con il nastro adesivo - spiegano i residenti - la ditta appaltatrice ha utilizzato dei pannelli sprovvisti di serratura. Un particolare totalmente fuori dalle norme". Così come l'assenza di un estintore nel vano scale, e i marmi dei gradini che conducono ai vari piani che in alcuni punti presentano già vistose crepe e spaccature pericolose per l'incolumità delle persone. "Questo edificio è stato inaugurato due mesi fa, dopo quattro anni di lavori e attesa - denunciano esausti i residenti - com'è possibile che nelle zone comuni cada già a pezzi? La ditta ha risparmiato sulla qualità delle matierie prime?".

I 39 appartamenti sono interamente occupati, per un numero complessivo di circa 100 inquilini che aspettano ancora di sapere se i bollettini degli affitti dei precedenti alloggi saranno stracciati, come richiesto nel 2019 e confermato dalla 2° Commissione di controllo e garanzia del Comune di Pisa. "L'organo ha stabilito che il vecchio edificio non presentava i minimi requisiti per l'abitabilità e per la salute dei residenti - affermano Kevin, Andrea e Daniele - anche l'Asl, in seguito a un approfondito sopralluogo, ha messo nero su bianco che i vecchi blocchi degli alloggi popolari sono insalubri. Infatti sono ancora aperte cause per malattie croniche, tumori, infortuni. Il debito contratto con Apes riguardo agli affitti dei vecchi appartamenti risulta ancora congelato, ma noi vogliamo ottenere la totale cancellazione. Perché per quasi 40 anni i residenti di questi edifici hanno pagato rate per immobili totalmente fuori norma".

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