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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Comune di Pisa ed anticorruzione: un software incrocerà le banche dati sulle aziende

Presentate le linee guida del nuovo piano triennale 2016-2018. Gli obiettivi: aumentare il controllo, la trasparenza e la partecipazione dei cittadini. Ecco tutte le novità che verranno introdotte

Un software per incrociare le banche dati sulle aziende e far emergere eventuali criticità. E' una delle novità contenute nel Piano triennale di prevenzione della corruzione (Ptpc) 2016-2018 del Comune di Pisa. "Il Piano - spiega l'assessore alla Legalità Marilù Chiofalo - ci permette di individuare le aree maggiormente esposte al rischio corruttivo e poi porvi rimedio con una serie di azioni correttive che consentono di migliorare l'efficacia e l'efficienza dell'amministrazione. Si tratta di uno strumento flessibile, che abbiamo introdotto due anni fa e che, per legge, va aggiornato ogni anno". A marzo scorso l'amministrazione ha adottato quindi un atto di indirizzo con il quale si dà mandato alla segretaria generale del Comune, Marzia Venturi, di redigere il nuovo Piano. 

GLI OBIETTIVI RAGGIUNTI CON IL PTPC 2013-2015. Secondo l'amministrazione sono diversi gli obiettivi raggiunti negli anni scorsi. "Grazie a nuove procedure informatiche - afferma la Chiofalo - è migliorato il sistema di monitoraggio dei lavori. Un sistema di controllo che è stato esteso anche a due delle tre società partecipate del Comune (Pisamo e Navicelli). Per l'acquisto di servizi e forniture abbiamo aumentato il ricorso al Mepa (Mercato elettornico della Pa). Particolarmente importante anche l'istituzione di elenchi di operatori interessati a partecipare a procedure selettive e affidamenti di lavori pubblici". A migliorare anche la trasparenza. "Ci eravamo presi l'impegno - afferma il sindaco Marco Filippeschi - di mettere on line tutto il possibile e così abbiamo fatto. Ovviamente resta ancora molto da fare, ma negli ultimi anni si è assistito ad un evidente miglioramento".

LE NOVITA' DEL PIANO 2016-2018. Una delle principali novità riguarda l'acquisto, da parte dell'amministrazione, di un software in grado di incrociare le banche dati sulle aziende e far così emergere potenziali criticità. "Un altro obiettivo del Piano - afferma la Venturi - è quello di allargare ulteriormente la partecipazione. In quest'ottica verrà implementato il 'whistblowing', uno strumento informatico che permette la raccolta di segnalazioni da parte dei cittadini stessi". Tra le altre novità: l'estensione del sistema di monitoraggio dei lavori anche ad Apes, la terza società partecipata del Comune, e il potenziamento delle attività ispettive.

UN TERZO DEGLI ATTI E' IRREGOLARE. Connessi al Piano anticorruzione sono anche i controlli di regolarità amministrativa. Dalle verifiche effettuate a campione sugli atti prodotti nei primi 8 mesi del 2015 risulta che circa un terzo di questi (16 su 49) sono irregolari, una tendenza già evidenziata per altro nella relazione relativa al 2014. "Nessuno di questi atti è però risultato illegittimo - sottolinea Venturi - ad ogni modo le irregolarità sono per lo più legate ad errori di inquadramento degli istituti giuridici. Per fare un esempio banale: si confonde magari un contributo con una donazione".

Dai controlli sono poi emerse diverse criticità, tra cui due in particolare: l'eccessivo ricorso all'affidamento diretto dei lavori pubblici e una non soddisfacente rotazione dei soggetti economici. "L'affidamento diretto - spiega la segretaria generale Venturi - è legittimo quando non diventa una pratica diffusa. In molti dei casi analizzati l'affidamento dei lavori rispondeva comunque all'esigenza di efficacia e di velocità dell'azione amministrativa. Ad ogni modo - conclude - gli affidamenti diretti hanno riguardato solo una piccola parte del totale degli importi".

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