rotate-mobile
Cronaca

Nuovo stadio di Pisa: l'intervento del prefetto Francesco Tagliente

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Sono particolarmente lieto di portare il saluto istituzionale, nella veste di rappresentante del Governo, a questa sessione plenaria di inizio del corso di formazione e aggiornamento professionale per geometri, che si pone l’ambizioso obiettivo di progettare uno stadio cittadino, destinato non solo alle discipline sportive, tra cui in primis il calcio – ospitando la società principale, l’A.C. Pisa 1909 del presidente Carlo Battini – ma anche ad altre esigenze della comunità pisana.

Così ha esordito il Prefetto di Pisa Francesco Tagliente intervenuto all’inaugurazione del corso per geometri sportivi sul progetto dello stadio multidisciplinare.

Dico all’Architetto Gino Zavanella, che saluto, che è positivo vedere Pisa, anche per la sua disponibilità, protagonista visibile di questa ambiziosa e stimolante scommessa, in questo periodo difficile. Ciò conferma che, quando vi è determinazione, tutto può diventare realizzabile, magari in tempi ancora imprevedibili. Tempi che dipendono dalla disponibilità degli investitori e dall’appetibilità sul mercato di un progetto che può fondarsi anche sul recupero dell’antico e glorioso stadio della città, l’Arena Garibaldi poi intitolata a Romeo Anconetani, che il Comune ha già programmato con una specifica destinazione urbanistica di valorizzazione e d’integrazione col quartiere, in un luogo per altro splendido, a poche centinaia di metri dalla Torre Pendente.

Essendomi occupato per anni delle vicende calcistiche per le esigenze legate all’ordine pubblico, sia in ambito ministeriale che territoriale – ha continuato Tagliente – ho sempre sostenuto il modello dello stadio polifunzionale, al punto da averlo inserito anche nel progetto pluriennale che ho elaborato nel 2001, nella veste di Presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.

All’epoca – ha detto il Prefetto – le condizioni di insicurezza degli impianti figuravano tra le tre cause principali della violenza negli stadi, con costi elevatissimi anche per le Forze di Polizia, che si vedevano costrette ad impegnare circa 11.000 operatori ogni fine settimana, destinati a compiti impropri per sopperire alle carenze strutturali. Oggi molte cose sono cambiate, ma c’è ancora molto da fare.

Proseguendo poi sul tema dei vantaggi offerti dagli stadi polifunzionali Tagliente ha detto: La vostra iniziativa risulta meritevole di grande attenzione e rispetto.

Il problema della violenza negli stadi e i bilanci in rosso di molte società calcistiche sono l’espressione più evidente di un profondo stato di malessere che richiede un totale ripensamento dell’attuale condizione degli stadi di calcio. È necessario oggi ragionare con logiche manageriali, tenendo presenti, soprattutto, le esigenze economiche e sociali.

Occorre pensare, quindi, alla costruzione degli stadi dopo aver fatto un monitoraggio critico del territorio, individuando le infrastrutture esistenti, valutando con studi e ricerche specifiche l’impatto che l’insediamento può avere, evidenziando anche le integrazioni da realizzare. Prima di avviare la costruzione di un impianto sportivo polifunzionale, è necessario avere una piena consapevolezza dei servizi e delle installazioni, che possono essere inserite nel “progetto stadio”, delle quali il territorio necessita.

In virtù della veste istituzionale rivestita il Prefetto ha, poi, precisato che nello studio di fattibilità di tale progetto non può mancare il confronto con le Autorità di Pubblica Sicurezza, per valutare l’attuazione della vigente normativa in materia di Area di rispetto, Area riservata e Area di massima sicurezza, per esaminare l’organizzazione di zone di parcheggio, i percorsi e le procedure di afflusso e deflusso, senza trascurare i dispositivi di tutela, tra i quali, in primo luogo, gli impianti di videosorveglianza ed i separatori.

Occorre inoltre pensare – ha aggiunto – alla realizzazione di settori con capienze modulari, capaci di adattarsi ai diversi flussi di pubblico in base alle gare, nonché di ottimizzare i costi di gestione.

Tagliente ha poi spiegato che i nuovi stadi devono dunque essere concepiti come luogo di intrattenimento, ma anche come una vera e propria impresa sportiva, in quanto è necessario immaginare un impianto polifunzionale, in grado di attirare, non solo la domenica ma quotidianamente, tifosi e cittadini, anche per eventi estranei al mondo calcistico. È, infatti, ormai superata l’idea di un impianto aperto una volta alla settimana o, addirittura, ogni 15 giorni, con costi insostenibili.

Dobbiamo, oggi, pensare ad uno stadio sempre disponibile che preveda la possibilità di offrire attività diversificate tutti i giorni della settimana – ha aggiunto.

Riflettendo sul problema della violenza negli stadi e sulle possibili soluzioni dal punto di vista della sicurezza strutturale – ha detto – è necessario, peraltro, ricordare l’insegnamento che ci proviene dagli studi sulle scienze comportamentali, secondo il quale l’ambiente urbano determina, in buona parte, il comportamento sociale. Un impianto sportivo polifunzionale che offra ai cittadini momenti ricreativi e divertimento, con la programmazione di manifestazioni sportive, ma anche artistiche e culturali, oltre a molteplici servizi, come bar, ristoranti o esercizi commerciali, è senza dubbio in grado di limitare le occasioni di tensioni e di violenza e, conseguentemente, anche i costi sociali.

A conclusione del suo intervento Tagliente ha, poi, evidenziato che uno stadio che possa accogliere migliaia di tifosi o di spettatori deve essere, però, fruibile anche sul piano della mobilità e dei trasporti, in grado di assicurare ospitalità ad un pubblico che comprenda ogni fascia di età ed un sistema di controllo accessi a costi ridotti.

Immaginare a Pisa un impianto sportivo con tali caratteristiche – ha concluso il Prefetto – significa pensare, quindi, all’accoglienza di tutti i tifosi, sostenitori di una squadra che si auspica possa presto raggiungere le serie maggiori, ma allo stesso tempo prepararsi a ricevere oltre 30.000 studenti universitari fuori sede, che giornalmente vivono la città, offrendo loro la possibilità di godere del diritto allo svago e al divertimento.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nuovo stadio di Pisa: l'intervento del prefetto Francesco Tagliente

PisaToday è in caricamento