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Cronaca Centro Storico / Via della Faggiola Uguccione

Via della Faggiola, gli studenti occupano Palazzo Feroci: nasce 'Spot'

Alcuni universitari pisani hanno occupato l'edificio dismesso come segno di protesta contro un Ateneo che, secondo gli stessi studenti, non tiene contro dei loro bisogni e delle loro necessità

Hanno occupato ieri Palazzo Feroci, in via della Faggiola, gli universitari pisani, uno stabile di proprietà dell'Ateneo vuoto e dismesso da quasi 4 anni. "A fronte di una governance universitaria che scarica i costi della crisi su noi studenti, imponendoci sacrifici sempre più insostenibili, abbiamo deciso di iniziare a prenderci un pezzo di quel reddito che ci viene tolto occupando questo stabile. Nasce 'Spot' - affermano in una nota dall'Ardsu (Assemblea per la riappropriazione del diritto allo studio universitario) - questo edificio, Palazzo Feroci, è solo un esempio di come le risorse collettive vengano sottratte a noi tutti e consegnate alla chiusura all'abbandono e al degrado. Da questa occupazione inauguriamo una discontinuità, individuando un'alternativa nella costruzione del nostro presente e del nostro futuro. Un'alternativa che parte dal desiderio di riscattare i nostri bisogni e desideri contro la privatizzazione e la svalorizzazione delle nostre capacità".

"Davanti ad un Ateneo che, ad esempio, decide di aprire una foresteria al Convento delle Benedettine per i professori e i ricercatori che vengono dall'estero, all'insegna della competitività con gli altri atenei, ma che non si occupa minimamente delle migliaia di studenti che mandano avanti l'Università di Pisa, noi decidiamo oggi di riaprire questo stabile per garantirci come studenti il diritto alla casa e alla possibilità di accesso ai corsi di studio - affermano ancora gli studenti - un'università che allo studente costa sempre di più ma i cui corsi di studio tacciono o sono accorpati ad altri. I sacrifici di famiglie e studenti sono ricambiati con disoccupazione e precarietà".

Occupazione Palazzo Feroci (foto Cua/Facebook)

Gli universitari che hanno occupato lo stabile puntano il dito contro gli oltre mille studenti fuori dalla Casa dello studente, contro i soli 1500 posti alloggio, contro promesse mai mantenute di aprire residenze in periferie come la Praticelli costruita con Project Financing. "Noi oggi decidiamo che non c'è più niente da aspettare. Per questo apriamo 'Spot', per garantirci come studenti precari il diritto all'abitare e costruire il nostro studentato autogestito - concludono - occupiamo questo stabile dell'università abbandonato da anni, più volte messo in vendita, perché materialmente vogliamo fermare l'alienazione delle proprietà pubbliche alla speculazione privata, perché queste case ci servono e non siamo intenzionati a pagare ancora i costi della rendita".

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