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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Vicopisano

San Giovanni alla Vena, alpino ucciso in Afghanistan: omaggio del prefetto

Il 9 ottobre 2010 un ordigno esplose al passaggio di un convoglio italiano: furono uccisi quattro militari, tra loro anche Francesco Vannozzi, un ragazzo molto attivo nel volontariato: prestava servizio antincendio sui Monti Pisani

Omaggio questa mattina del prefetto Francesco Tagliente all'alpino Francesco Vannozzi, ucciso tre anni fa in un attentato in Afghanistan. Alla cerimonia era presente anche il generale Roberto Boi, comandante della 46/a Brigata Aerea di Pisa, nella veste di vertice provinciale delle forze armate. Tagliente insieme ai familiari del militare ucciso si è recato al cimitero di San Giovanni alla Vena (Vicopisano), dove Vannozzi è sepolto, e poi di fronte alla stele realizzata in paese in suo memoria.

Il 9 ottobre 2010, alle 9.45 locali, nel distretto di Gulistan in Afghanistan, 200 km a est della città talebana di Farah, un ordigno esplode al passaggio di un convoglio militare italiano e lo scoppio fa saltare in aria un Lince, di scorta a una colonna di 70 camion civili che rientravano verso ovest, dopo aver trasportato materiali per l'allestimento della base operativa avanzata di Gulistan. Muoiono quattro militari italiani: il pisano Francesco Vannozzi, 26 anni, Gianmarco Manca di Alghero, Sebastiano Ville di Lentini (Siracusa) e Marco Pedone di Gagliano del Capo (Lecce), mentre un quinto, Luca Cornacchia di Pescina (L'Aquila), rimase gravemente ferito.

Vanozzi, quando non era occupato con il suo lavoro, ha ricordato Tagliente, ''era molto attivo nel volontariato, precisamente nei servizi antincendio sui Monti Pisani e nonostante vivesse a Belluno, spesso tornava a San Giovanni alla Vena, suo paese natale, a trovare i genitori e la fidanzata e si rendeva disponibile per la collettività''. Infine, il prefetto ha sottolineato che ''qualsiasi parola è superflua di fronte all'immensa sofferenza dei familiari di Francesco e all'incolmabile vuoto che il giovane alpino ha lasciato e sono qui per esprimere loro tutta la mia vicinanza personale e istituzionale''.

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