Ucciso in casa a Castel del Bosco: indagini sulla pistola dell'amico fermato
L'arma utilizzata per l'omicidio di Marchesano sarebbe compatibile con quella acquistata da poco da Danny Scotto, fermato lunedì sera per i gravi indizi di colpevolezza a suo carico
Accertamenti in corso sulla pistola 357 Magnum, recentemente acquistata da Danny Scotto, il 27enne di Chiesina Uzzanese (Pistoia), fermato ieri sera con l'accusa di omicidio volontario per la morte di Giuseppe Marchesano, il giovane ucciso nella sua abitazione di Castel del Bosco (Montopoli Valdarno) con sei colpi di arma da fuoco, quattro alla testa e due alle gambe. L'arma di Scotto sarebbe compatibile con quella utilizzata per ammazzare l'operaio originario di San Miniato.
Il fermo del 27enne, coetaneo della vittima, è avvenuto dopo un un lungo interrogatorio nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri a Pisa. Il ragazzo si sarebbe più volte contraddetto e avrebbe sostenuto che sabato 10 novembre, probabile giorno dell'omicidio, è stato tutto il giorno in casa quando invece una telecamera di videosorveglianza lo colloca a bordo del suo pick-up a quattro chilometri di distanza dall'abitazione della vittima, in un orario compatibile con l'uccisione che sarebbe avvenuta nel tardo pomeriggio (alcuni vicini avrebbero sentito dei rumori, solo in un secondo momento hanno capito che potevano essere gli spari).
Il fermo di Danny Scotto è stato deciso, secondo quanto spiegato dagli inquirenti, per il pericolo di fuga e, in particolare, per i gravi indizi di colpevolezza. Il movente del delitto, sempre secondo gli investigatori, sarebbe da ricercare in vecchie ruggini tra i due 27enni, amici fin dall'infanzia ma che da un anno avevano ridotto i loro rapporti.
Nell'abitazione della vittima, i carabinieri della Scientifica hanno acquisito reperti, anche biologici, e sono convinti che anche gli accertamenti scientifici potranno confermare le ipotesi accusatorie.
L'indagato, però, ha respinto ogni accusa nell'interrogatorio di ieri sera, durante il quale era assistito dagli avvocati difensori Chiara Gabrielli e Francesco Napolitano. Oggi sarà eseguita l'autopsia sul cadavere di Marchesano, dal quale potrebbero emergere risposte sulle modalità dell'omicidio.