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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Osservatorio turistico di destinazione: Pisa zona d'accoglienza?

L'organo si pone l'obiettivo di monitorare i fattori contestuali al sistema ricettivo di Pisa e provincia (strade e mobilità, tutela del patrimonio artistico, qualità ambientale e così via) per avere permanentemente il controllo dei punti di forza e debolezza

Il comune pisano più innervato di piste ciclabili è Peccioli (108.5 km); quello con la maggiore estensione di aree verdi procapite è Lajatico (228 mq); i bus di visitatori ‘sbarcati’ a Volterra nel 2011 sono stati 1.368 (con un picco di 361 in maggio); monumento più visitato del territorio, il duomo di Piazza dei Miracoli (938.088 accessi); sul totale dei contratti di lavoro stipulati l’anno scorso in tutta la realtà locale, l’industria delle vacanze è valsa il 12%: contributo che balza al 18% nella città della Torre presa singolarmente.

Questa carrellata di dati è solo una ‘finestra’ di minime dimensioni, aperta a titolo esemplificativo, sull’ingente massa di indicatori statistici raccolti e organizzati dall’Osservatorio turistico di destinazione (Otd) della Provincia di Pisa: un vero e proprio laboratorio permanente di monitoraggio del nostro sistema dell’accoglienza (e di valutazione dei suoi punti di forza o debolezza), giunto al debutto dopo una gestazione di 3 anni.
A presentarne contenuti e obiettivi, per la stessa Provincia, l’assessore Salvatore Sanzo.
“Si tratta - spiega - di un progetto promosso dalla Regione nell’ambito dell’esperienza, in atto dal 2007, della Rete europea NecsTour (di cui la Toscana è capofila insieme a Catalogna, per la Spagna, e Paca, per la Francia), volta al coordinamento delle attività di ricerca sul turismo nelle varie aree dell’Unione. In questo contesto l’Otd rappresenta un servizio elaborato per operare come ‘termometro’ costante (in termini di qualità, sostenibilità e competitività) del ‘comparto ricettività in un determinato ambito zonale. La sperimentazione è partita nel 2009, in 50 Comuni singoli o associati (tra cui, da noi, Cascina, Pontedera, Pisa e Unione Valdera), più alcune Province (con funzioni di coordinamento dei rispettivi ‘nuclei’ municipali), tra le quali, appunto, la nostra”.

Ma come funziona, in pratica, l’Osservatorio? Il suo lavoro consiste nel delineare il profilo del sistema dell’accoglienza in base a una precisa serie di parametri: trasporti, qualità della vita e del lavoro, politiche di destagionalizzazione, valorizzazione del patrimonio culturale, di quello ambientale e delle identità delle destinazioni, gestione delle risorse naturali (acqua in specie), dei consumi energetici, dei rifiuti.
“Per tutte queste voci - prosegue Sanzo - si acquisiscono continuativamente i dati materiali occorrenti a stabilire i valori, e dunque il livello prestazionale, espresso dal nostro tessuto turistico”. Un’attività di raccolta, e di successiva analisi, che l’Otd della Provincia ha scelto di svolgere anche in collegamento con una consulta (il Panel d’indirizzo) composta da esperti e operatori del settore: imprese (ricettive, commerciali, dei servizi), lavoratori, altri attori indirettamente collegati e così via.

Sulla base, e a consuntivo, di tutto ciò, avviene poi l’attività di individuazione periodica, come detto, dei punti di forza e di debolezza dello scenario: per svolgere la quale la Provincia ha stretto una collaborazione con il Cico (Centro interdisciplinare sulla comunicazione) dell'Università, in rappresentanza della quale sono intervenuti i professori Alessandro Polsi, Adriano Fabris, Carlo Da Pozzo e il dottor Massimo Testardi. E proprio in tema di ‘luci e ombre’, già al suo esordio, l’Otd offre spunti di riflessione interessanti. Ad esempio, il nostro territorio risulta offrire un buon reticolo stradale, ma con una non altrettanto apprezzabile capacità di indirizzo dei flussi di visitatori verso le aree interne con le loro ricchezze artistiche. O ancora, buona è la dotazione di parcheggi scambiatori, dei quali però si lamenta l’elevato costo nelle zone urbane centrali, a cominciare da Pisa. “L’Osservatorio insomma - conclude Sanzo - può dare un supporto decisivo alla piena realizzazione di quella vocazione turistica che la nostra provincia ha scelto di abbracciare, fra le direttrici lungo le quali costruire il proprio sviluppo”.

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