Panificio Bolognese, sospette infrazioni: "Comune e Prefettura cosa fanno?"
I Cobas e gli ex lavoratori segnalano furgoni dell'azienda industriale parcheggiati in via La Nunziatina in area pedonale: "Gli attuali locali rispettano i requisiti igienici, sanitari e le normative di sicurezza?"
A seguito dell'apertura della procedura fallimentare e dello sfratto dello stabile di produzione ad Ospedaletto in via Ravizza, Cobas ed ex lavoratori della Panificio Bolognese tornano ad accendere i riflettori sulla vicenda. L'attività di produzione si è infatti spostata in via La Nunziatina 19, luogo già al centro di un esposto del sindacato alla Asl ed alle forze dell'ordine per verificare le condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza del posto di lavoro.
Scrivono gli ex lavoratori che "in attesa di conoscere ufficialmente cosa intendano fare Prefettura e amministrazione comunale a tutela degli ex lavoratori del panificio e degli attuali dipendenti, nei giorni scorsi, insieme ai Cobas, abbiamo scritto ad Asl, Vigili del Fuoco e comandante della Polizia Municipale per chiedere alcune spiegazioni".
C'è infatti una segnalazione aggiuntiva nella vicenda: "Nei giorni scorsi abbiamo incontrato alcuni abitanti di Via La Nunziatina che si lamentavano per i furgoni parcheggiati, del resto il centro storico si addice ad attività artigianali, ma non a quelle industriali. Dicono di avere chiamato il comando della Polizia Municipale ma senza ricevere risposta. Vorremmo capire se gli attuali locali siano idonei e in possesso di tutti i requisiti igienici, sanitari, se le normative di sicurezza sono applicate e rispettate".
In attesa di notizie sul lato dei compensi mancati, con il 23 marzo l'udienza per la verifica dei crediti, gli ex lavoratori commentano amareggiati: "Non si capisce perchè cittadini che commettono piccole infrazioni diventino oggetto di accanimento tributario, ma la Giustizia non suoni mai al campanello di chi viola costantemente le regole in materia di salute e sicurezza, di chi non paga le tasse e lascia lavoratori e famiglie senza stipendio".