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Cronaca San Rossore / Località Cascine Vecchie

Parco di San Rossore, c'è 'luce in fondo al tunnel': adottati i bilanci 2014/15

L'obiettivo è quello di approvare entro l'estate anche il bilancio del 2016 e quello preventivo per il 2017. Il presidente Cardellini: "Il Parco può finalmente guardare avanti"

Centosettantottomila euro nel 2014 e oltre 200mila nel 2015. Sono gli utili fatti registrare dall'ente Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli nei bilanci di esercizio 2014 e 2015. Bilanci che sono stati adottati dal Consiglio direttivo dell'Ente nei giorni scorsi e che rappresentano "un primo passo per uscire da una fase emergenziale e di instabilità che dura ininterrottamente dal 2013".

"Serviranno ancora alcuni passaggi - afferma il presidente del Parco Gianni Maffei Cardellini - ma la strada imboccata è quella giusta e dovrà condurre nel giugno-luglio del 2017 all'approvazione del bilancio di esercizio 2016 e del definitivo bilancio preventivo del 2017, atti con i quali l'Ente Parco potrà uscire definitivamente da una stagione complessa e rientrare nell'ordinarietà della propria azione gestionale ed amministrativa". Con il ritorno alla gestione ordinaria il Parco potrà anche liberare un 'tesoretto' da circa 7milioni di euro: "Soldi che sono in cassa - spiegano dall'Ente - ma che al momento non possono essere spesi a causa del commissariamento".

Si tratta di fatto dei primi bilanci adottati dal Consiglio Direttivo dal 2011. Quelli relativi al 2012 e 2013 erano infatti stati adottati dal commissario ad acta Eros Ceccherini, nominato dal governatore Enrico Rossi per fare chiarezza sulle criticità finanziarie legate alle gestioni precedenti il 2012. Proprio il bilancio relativo al 2013 si era tra l'altro chiuso con un disavanzo ("ma solo tecnico") di 1,5 milioni di euro. "Dal 2014 - spiega Alessandro Braccini, del Centro Studi Enti Pubblici e collaboratore esterno del Parco - la Regione ha cambiato le modalità di redazione dei bilanci. Si è passati da un bilancio esclusivamente finanziario ad un bilancio economico-patrimoniale, che ha permesso anche di valorizzare alcuni aspetti che prima non venivano presi in considerazione".

Importante, per raggiungere il risultato ottenuto, anche una prima riorganizzazione dell'Ente già attuata dal direttore 'pro tempore' Enrico Giunta (direttore anche del Parco della Maremma) che ha permesso di passare da "un modello organizzativo 'antico' ad un modello più moderno ed efficiente. Questo - continua Cardellini - è stato forse possibile grazie al fatto che non abbiamo partecipato al momento di rottura che ha caratterizzato la gestione a noi precedente". Tesi sostenuta anche da Maurizio Bandecchi, membro del Consiglio direttivo del Parco: "In soli quattro mesi - afferma Bandecchi - si è fatto quello che non si era riusciti a fare nei quattro anni precedenti".

Cardellini ha parlato poi anche del futuro. "Una volta adottati il bilancio del 2016 e quello preventivo per il 2017 - spiega il presidente - potremo dare corpo agli indirizzi programmatici tracciati quando ci siamo insediati". Per Cardellini, in particolare, si devono valorizzare le fattorie e le tenute storiche di Tombolo, Coltano, Arnovecchio, Migliarino. L'obiettivo è fare dell'area protetta "un parco delle tenute e delle fattorie: non un Parco dei 'No' ma un Parco che stupisce per la sua natura e istruisce per la sua storia".

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