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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Pasqua e Pasquetta in zona rossa, cosa si può fare e cosa è vietato: le regole

Il 3-4-5 aprile, weekend pasquale, sarà in vigore un lockdown generale in tutta la Penisola. Deroga per le visite a parenti in massimo due persone con minori

In attesa del decreto del governo Draghi che porterà nuove restrizioni fino a maggio, da sabato 3 fino a domenica 5 aprile tutta l'Italia sarà in zona rossa e le festività di Pasqua e Pasquetta saranno in lockdown. Cosa si potrà fare e cosa non si potrà fare in questi giorni? Sarà possibile organizzare un pranzo con parenti e amici? Quali spostamenti sono consentiti e quali sono vietati? Ecco un vademecum dei divieti e delle regole. 

Cosa si può fare e non fare a Pasqua e Pasquetta 2021: le regole fino al 6 aprile

Le regole della zona rossa prevedono il divieto di uscire dalla propria abitazione se non per motivi di lavoro, salute o estrema necessità e urgenza con autocertificazione. Il modulo autodichiarazione è disponibile sul sito del Ministero dell'Interno: è ancora valido quello rilasciato nell'ottobre 2020. Tutti i negozi sono chiusi tranne quelli che vendono beni essenziali: alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole, tabaccai. In più resteranno aperti anche i negozi di abbigliamento per bambini, quelli di telefonia e i ferramenta. In zona rossa è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze. Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande: 

  • dalle 5.00 alle 18.00, senza restrizioni; 
  • dalle 18.00 alle 22.00, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili - codice ATECO 56.3); 
  • la consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.

È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati. Nella zona rossa a Pasqua e Pasquetta è comunque in vigore la deroga per andare a trovare amici e parenti una sola volta al giorno con i figli minori di 14 anni ed eventuali disabili. La visita deve iniziare e terminare negli orari in cui non è in vigore il coprifuoco (dalle 5 alle 22). Si può uscire dal proprio comune per correre o andare in bicicletta ma non con la propria auto, mentre è autorizzato lo sconfinamento per acquistare beni non in vendita nel proprio comune. 

Pasqua e Pasquetta 2021: quali spostamenti sono consentiti

La deroga per visitare parenti e amici è in vigore, ma si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di Polizia statali e alle Polizie locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo, per esempio, adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

Se si vuole utilizzare la deroga per andare a trovare amici e parenti nell'autodichiarazione bisogna indicare la formula "altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio" e specificare l'indirizzo di partenza e quello di destinazione, senza indicare il nome della persona da cui si è ospite per ragioni di privacy. Sia in fascia rossa che arancione è tuttavia possibile recarsi in un altra regione, a prescindere dal colore, per raggiungere porti e aeroporti, come ha chiarito una nota inviata ai prefetti dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Le coppie che vivono in città diverse possono ricongiungersi dove hanno la residenza il domicilio o l’abitazione. Stessa cosa vale per incontrarsi con i figli minori anche in caso di coppie divorziate o separate. 

Le regole sulle seconde case prevedono che potrà andare chi è proprietario e chi è in grado di dimostrare di averla affittata a lungo termine, ovvero prima del 14 gennaio 2021. La seconda casa deve essere vuota e può essere raggiunta solo dai componenti del nucleo familiare. Alcune regioni hanno vietato l'accesso alle seconde case: la Liguria fino a dopo Pasqua; fino al secondo weekend di aprile Toscana, Valle d’Aosta, Sardegna e Trentino. La Sicilia non pone divieti ma chiede l’attestato di vaccinazione o di negatività a un test anche rapido. La Campania consente l’accesso a chi abita fuori regione, ma non a chi vi risiede. 

L'ordinanza di Speranza sui viaggi all'estero

È in più consentito, come è sempre stato, recarsi all’estero anche per turismo e attraversare i confini regionali per raggiungere il porto o l’aeroporto. I paesi in cui si può andare per turismo a Pasqua e a Pasquetta sono Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.

Il Ministero della Salute ha però varato un'ordinanza, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, nella quale si obbligano tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nei quattordici giorni antecedenti all'ingresso in Italia in uno o più Stati e territori a:

  •  sottoporsi, a prescindere dall'esito del test di cui all'art. 51, comma 6, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri alla sorveglianza sanitaria e a un periodo di cinque giorni di quarantena presso l'abitazione o la dimora nei termini di cui ai commi da 1 a 5, del medesimo art. 51 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021, previa comunicazione del proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio;
  • effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico al termine dei cinque giorni di quarantena.
  • a condizione che non insorgano sintomi di COVID-19 e fermi restando gli obblighi di dichiarazione di cui all'art. 50 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021, le disposizioni del comma 1 non si applicano nei casi di cui all'art. 51, comma 7, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021.

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