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Comitati cittadini contro il Patto per la movida responsabile: "Controlli e sanzioni non sono definiti"

Il presidente del Coordinamento Niko Pasculli lamenta anche una mancanza di confronto e coinvolgimento dei residenti

"Le norme hanno maggiore possibilità di produrre effetti se sono previsti meccanismi di controllo e sanzione e se il loro valore viene riconosciuto come tale dai cittadini". Con questo preambolo, il presidente del Coordimanento dei comitati cittadini Niko Pasculli evidenzia diverse criticità contenute nel documento siglato qualche giorno fa dal Comune e dalle associazioni di categoria dei commercianti. "Il 'Patto per il decoro urbano ed una movida  responsabile' stilato tra il Comune e le associazioni dei commercianti ha l’evidente mancanza di entrambi" afferma Pasculli. "I controlli previsti sono generici e non aggiungono niente ai 'proclami' a cui siamo ormai da decenni abituati - prosegue il presidente del Coordinamento - Delle sanzioni non si fa menzione, in pratica. Nell'ordinanza attuativa del sindaco si accenna ad un'ipotetica chiusura degli spazi in caso di sovraffollamento, ma la misura è inattuabile, a meno che non intervengano agenti in assetto antisommossa. Ci sono poi zone dove non sono presenti le attività commerciali, come piazza dei Cavalieri, che vengono lasciate al loro destino".

Pasculli insiste: "Su tutto brilla l’assenza dei cittadini che, lungi dall’essere stati chiamati a sottoscrivere non sono stati coinvolti neanche nella stesura o nella definizione degli obiettivi contenuti. D’altra parte chi di noi avrebbe firmato un documento che di fatto non contiene strumenti veramente efficaci per almeno ridurre significativamente il danno alla salute causato dal rumore notturno che prosegue fino all’alba? Chi avrebbe firmato un documento che in sostanza individua negli 'abusivi' la vera e unica causa delle degenerazioni notturne? Chi avrebbe potuto spiegare meglio dei cittadini i problemi che causano loro disagi persistenti e oggettivamente invasivi?".

Il Coordinamento dei comitati cittadini prende le distanze "innanzitutto dal metodo che il Comune ha adottato per mettere in campo un documento di fatto lacunoso nelle intenzioni e stilato con soggetti interessati al proprio commercio e non al bene della comunità, perché sono i loro associati che hanno violato e violano le regole di somministrazione a minori o che ignorano gli orari di chiusura già definiti o, ancora, che usano diffusori acustici assordanti. E questi sono solo esempi. Nell’ottica di essere propositivi e partecipativi abbiamo da anni proposto un serio e completo patto per la vivibilità che deve partire dal coinvolgimento di tutti gli attori in campo, anche con misure preventive".  

"Abbiamo chiesto questo al Prefetto negli incontri effettuati di recente, informando anche il sindaco - fa sapere Pasculli - Quali interlocutori dobbiamo attendere per avviare un trasparente e corretto dialogo foriero di un provvedimento che vada davvero a incidere sulla situazione disastrosa causata dalla malamovida e dai suoi effetti più deleteri (spaccio, ubriachezza molesta, danneggiamenti a beni pubblici e privati, danni alla salute di cittadini e utenti, ecc)?". Il Coordinamento conclude: "Occorre un piano organico ed una coordinata sinergia istituzionale a tutela della legalità, del decoro urbano e della quiete pubblica. Una nuova strategia di azioni, come  la disseminazione della movida in aree nuove; la promozione di iniziative culturali, spettacoli e forme di intrattenimento, coinvolgendo anche le istituzioni universitarie; una indagine statistico-sociologica-piscologica, a cura dell’Università di Pisa, sugli utenti della movida per individuare le loro motivazioni; campagne contro l’uso di droga e di alcol tra i giovani (Comune, Università, ASL); potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e di illuminazione".

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