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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Pediculosi a scuola, lettera della consigliera Antoni (M5S): "Problema sottovalutato"

L'esponente pentastellata illustra come avvengono le comunicazioni dei casi, in aumento, e come per lei non sia sufficiente la risposta delle istituzioni pubbliche

La consigliera comunale Valeria Antoni del M5S scrive una lettera aperta in cui attacca l'amministrazione per la gestione dei casi di pediculosi nelle scuole di Pisa. Secondo l'esponente grillina "lo scandalo non sta tanto nella trasmissione dei parassiti da bambino a bambino, abbiamo imparato a nostre spese che si posano sulla testa dei nostri figli in maniera democratica, non badando a igiene personale o classe sociale, lo scandalo sta nella sottovalutazione del problema che porta moltissime famiglie a mettere mano al portafoglio, acquistando prodotti cosmetici, per tentare di risolvere una problematica creatasi all'interno di una comunità pubblica e in cui il pubblico se ne lava le mani. Sono nuovi tentativi di privatizzare la sanità".

A non essere efficace è la stessa procedura. "'Sono ritornati gli ospiti'. Cartelli come questo campeggiano spesso nelle scuole dei nostri figli, dove per ospiti si intendono i pidocchi. Nel migliore dei casi viene fatto circolare un fogliettino anonimo o una scritta direttamente dell'alunno sul diario in cui si avverte: 'Si sono verificati casi di pediculosi'. Con queste poche parole si passa sopra con leggerezza  a un problema che sta diventando inquietante e di dimensioni smisurate. Un problema come quello dei pidocchi, per cui secondo una circolare ministeriale (n°4 13 marzo 1998) sono previste restrizioni alla frequenza nella collettività per evidenti problemi di pubblica sanità, vengono affrontati con una sconsideratezza disarmante e affidate alle famiglie le spese ingenti di disinfestazione e controllo".

"Dopo quattro mesi di rimpalli di responsabilità dentro la giunta pisana fra assessorati vari - racconta la Antoni - finalmente ieri abbiamo potuto ascoltare le parole della dirigente che affermavano appunto una procedura del tutto sconosciuta a qualsiasi genitore. Infatti la dirigente sosteneva che i genitori, i cui bambini vengono trovati affetti da pediculosi, vengono allontanati dalla frequenze tramite una comunicazione alla famiglia, una procedura valida solo sulla carta perché nella realtà nessuno dei genitori viene mandato dal pediatra per il problema dei pidocchi".

"Se qualche anno fa i bambini venivano controllati e allontanati dalla collettività e riammessi solo dopo presentazione del certificato medico, adesso vuoi per non scoraggiare le assenze ma sopratutto per non urtare la sensibilità delle famiglie, il problema viene arginato nascondendolo dietro piccoli escamotage come quelli descritti. Ecco perché, su richiesta anche di alcune famiglie, ho ritenuto opportuno presentare un'interpellanza in cui chiedevo conto all'amministrazione comunale se intendesse attuare delle misure per risolvere una problematica di tipo sanitario".

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