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Cronaca

Pedofilia, un fenomeno preoccupante: l'orco è in casa

Nel corso di un convegno organizzato dalla Società della Salute si è affrontato il tema dei maltrattamenti e abusi sui bambini. Nella maggior parte dei casi le violenze avvengono all'interno del nucleo familiare

Chi sono i pedofili? Come individuarli e come contrastarli? Come prendersi cura delle piccole vittime? Di questo si è discusso a Pisa, all’ESTAV di Ospedaletto, ad un incontro a cui hanno partecipato 175 persone tra assistenti sociali, educatori, medici, psicologici e forze dell’ordine. Nel convegno, aperto dal direttore della Società della Salute Giuseppe Cecchi, sono state presentate le relazioni di Maria Atzeni, responsabile UO Assistenza sociale zona pisana e coordinatrice del progetto, della dr.ssa Pierazzi della Polizia di Stato, della dr.ssa Teodori, psicologa all'ospedale Meyer e della dr.ssa Venditti, psicologa psicoterapeuta. Un appuntamento inserito nel progetto ARCA, che consiste nel creare una rete di Istituzioni e Associazioni (Comuni, Asl, Società della salute, Privato sociale, Questura, Comando dei Carabinieri, Procura generale, Tribunale ordinario, Università di Pisa, Terzo settore) per la lotta all’abuso e ai maltrattamenti nei confronti dei minori. L'iniziativa ha la regia delle tre Società della Salute della provincia di Pisa, che con questo progetto si sono aggiudicate un bando ministeriale da 120mila euro per potenziare i servizi rivolti ai minori vittime di violenza.

L'IDENTIKIT DEI PEDOFILI. Nella maggior parte dei casi gli abusi sessuali sono commessi da persone appartenenti al nucleo familiare: padri, madri, nonni, nuovi conviventi/coniugi e altri parenti (60,9%). Il 9,6% riguarda soggetti estranei, negli altri casi si tratta di soggetti conosciuti: amici di famiglia (11% circa), insegnanti (9,1%) e vicini di casa (4,8%). Lo ha spiegato la d.ssa Maria Atzeni.  
I dati (su 230 dei 394 casi seguiti da Telefono Azzurro nel 2008-2010 in tutta Italia): Padre 26,1%, Altro parente 13,0%, Amico/conoscente 10,9%, Estraneo 9,6%, Insegnante/educatore 9,1%, Madre 7,4%, Altro bambino 6,5%, Convivente madre/padre 5,7%, Nonni 5,2%, Vicino di casa 4,8%, Fratello/sorella 3,5%, Categoria professionale 1,3%, Prete/sacerdote 0,9%, Altro 5,2%.

PEDOFILIA FEMMINILE. Un dato che emerge è quello delle donne, che interessano un numero significativo di segnalazioni. Il ruolo di queste donne va da un abuso attivo e cercato, per motivi di piacere o di denaro, a un abuso assistito, compiuto da altri, che generalmente sono i compagni, e taciuto, nascosto, a volte addirittura facilitato. Può essere sia intrafamiliare sia extrafamiliare, in quest’ultimo caso le motivazioni sono da ricercarsi in uno sfrenato senso di potere e di piacere nell’esercitarlo su adolescenti e bambini.

PEDOFILIA E INTERNET. Nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2008 e il 31 dicembre 2010 Telefono Azzurro ha accolto complessivamente 5.768 segnalazioni relative a contenuti illegali e dannosi per bambini ed adolescenti presenti in Internet.

COSA FARE. Ecco le linee guida emerse dal convegno: favorire l’emersione e il monitoraggio del fenomeno. Effettuare indagini tempestive evitando traumi nella raccolta delle testimonianze. Garantire la certezza della pena per i responsabili. Dare le migliori cure alle vittime. Favorire interventi di 'rete'.

VITTIME, CHI CHIAMARE. Un abuso sessuale è un reato e per segnalarlo si deve chiamare la Polizia. Oppure c’è sempre il 114, numero nazionale dell’emergenza infanzia gestito dal telefono azzurro, attivo 24 ore su 24 e sette giorni su sette che garantisce un contatto con il Servizio Sociale territoriale per la presa in carico delle situazioni segnalate. 

I DATI NELLA PROVINCIA DI PISA. Nell’area pisana nel 2011 sono stati segnalati dalle autorità giudiziarie ai servizi sociali 78 maltrattamenti di cui 5 abusi sessuali, mentre nei primi nove mesi del 2012 i dati parlano di 112 maltrattamenti e 10 abusi. Nella zona della Valdera nel 2011 18 maltrattamenti di cui 1 abuso e  nei primi nove mesi del 2012 17 maltrattamenti di cui 1 abuso sessuale. Nella zona della Valdicecina nel 2011 12 maltrattamenti di cui 4 abusi e  nei primi nove mesi del 2012 6 maltrattamenti di cui 4 abusi sessuali.

LA SOCIETA' DELLA SALUTE AIUTA I MINORI VITTIME DI VIOLENZA. A seguito delle segnalazioni le vittime vengono aiutate dai servizi sociali: ogni minore viene seguito con un piano personalizzato che prevede, dove necessario, assistenza psicologica, assistenza scolastica, assistenza nella relazione con i familiari, assistenza nel trovare una sistemazione abitativa adeguata.

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